PORDENONE - Massimo Crapis, infettivologo e primario dell’ospedale di Pordenone, è clinicamente guarito dal Covid e attende solo il tampone negativo per tornare al lavoro.
In un videomessaggio ieri ha parlato sì della pressione sull’ospedale e della situazione epidemiologica, ma ha dedicato un lungo passaggio anche a quella che ha definito come «la luce in fondo al tunnel», rappresentata dall’arrivo del vaccino. «Le prospettive legate all’efficacia sono meravigliose. Gli effetti collaterali sono minimi e soprattutto paragonabili a quelli che si riscontrano negli altri vaccini che già conosciamo da tempo. Voglio rassicurare tutti in merito a molte, troppe illazioni: il vaccino non ha a che fare con il nostro Dna. Può essere la luce in fondo al tunnel, perché la campagna vaccinale proseguirà anche con altri prodotti, per andare a raggiungere una fetta di popolazione sempre più ampia. Quando ci sarà l’immunità di gregge le restrizioni potranno venire meno. Non facciamoci prendere da paure infondate e approcciamoci con fiducia rispetto a questo nuovo strumento».