ZOPPOLA - È stato inaugurato nel pomeriggio sabato a Zoppola, il murale dedicato a Giada Rossi e Alice Guizzo, realizzato dall’artista messicano Giovanni Melchor, grazie all’associazione Save Art e alla sua presidente Katty Faion, nell’ambito del progetto “Il segno delle donne” in occasione della Giornata 25 novembre, dedicata al contrasto della violenza contro le donne.
Il murale è posizionato nell’ambito del campo sportivo comunale del paese, un luogo di incontro e di socializzazione non solo di adulti, ma anche di bambini, ed è sede del Calcio Zoppola. «La scelta del luogo non è casuale - hanno evidenziato il sindaco Francesca Papais e la presidente Katty Faion - perché il vero focus di questo progetto è quello di educare i bambini per non punire gli adulti, utilizzando l’arte come strumento per combattere la violenza contro le donne. L’obiettivo è quello di creare una coscienza sociale e promuovere una cultura di pace e rispetto per le donne attraverso l’arte, con la figura umana e il muralismo. Non casuale è neanche quanto raffigurato: Giada Rossi e Alice Guizzo, due donne forti e tenaci, due atlete, simbolo concreto tutto femminile di determinazione, del non arrendersi mai e di tanta voglia di rimettersi in gioco».
Giada Rossi ed Alice Guizzo si sono dette entrambe «felici ed onorate di far parte di questo meraviglioso progetto». «La violenza sulle donne - hanno aggiunto la consigliera alle pari opportunità Cristina Moras e l’assessore alle politiche sociali Tatiana Piccinin - non può più essere visto come un problema solo delle donne che subiscono violenza, ma è un dramma che coinvolge tutta la collettività».
Per il presidente del Calcio Zoppola, Nicolò Panciera, «il murale valorizza l’importante lavoro educativo che lo sport fa coinvolgendo adulti e ragazzi».
Giada e Alice e il murale per spingere le donne vittime di violenza a rimettersi in gioco
Lunedì 29 Novembre 2021 di e.m.Da sabato questo murales diventa un’occasione in più per recarsi al campo sportivo di Zoppola, non solo per tirare due calci in amicizia e in libertà al pallone, ma anche come momento di riflessione.