Video porno nella chat dei baby-calciatori, genitori infuriati

Giovedì 1 Ottobre 2020 di Redazione
Sotto accusa un gruppo Whatsapp
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PORDENONE - Un errore, visto il contenuto del messaggio e soprattutto la platea dei destinatari. Oppure un invio non attribuibile al proprietario del cellulare, come ha lasciato credere il giovane protagonista del fatto. In ogni caso, un polverone. È quello che si è sollevato nel settore giovanile di buon livello di una squadra di calcio della provincia di Pordenone in seguito all’invio di un video pornografico dai contenuti altamente osceni in una chat di Whatsapp i cui componenti, nella maggior parte dei casi, hanno meno di 14 anni. Ad inoltrare il breve filmato è stato proprio il cellulare di un giovanissimo calciatore, il quale però ha tentato di giustificarsi sostenendo di non aver effettuato manualmente lui l’invio. 

L’EPISODIO
I fatti risalgono a metà settembre. La chat è quella dedicata allo scambio di informazioni relative alle attività di una squadra di calcio giovanile Under 14. All’interno ci sono i giovani giocatori, ma anche gli allenatori della squadra e alcuni genitori. Il gruppo serve per coordinare le attività e informare i giocatori e le famiglie. All’improvviso, però, spunta qualcosa che non ci doveva essere. Un video che i genitori che hanno segnalato il caso definiscono «osceno». Non un “normale” filmato pornografico, già poco adatto alla fascia d’età dei membri del gruppo, ma qualcosa di più “estremo”. «È stato mandato un video per errore, il telefono non era nelle mie mani», si è giustificato il ragazzo protagonista della vicenda. Immediatamente però è arrivato l’ammonimento da parte di uno dei responsabili del gruppo virtuale: «Sei pregato di eliminare il messaggio video il prima possibile». Ma ormai il danno era fatto, perché era scaduto il tempo utile alla cancellazione dell’invio per tutti i componenti della chat. È stato quindi diffuso un messaggio che invitava i partecipanti del gruppo ad eliminare personalmente il video pornografico. Questione chiusa? Sembra di no, perché la vicenda ha avuto degli strascichi. Non legali, dal momento che nessuno si è rivolto alle autorità, bensì legati alla gestione del caso da parte della società di calcio. 

LA PROTESTA
Alcuni genitori, infatti, oltre al video osceno in una chat popolata da molti minorenni, non hanno gradito la mano leggera con la quale la società ha deciso di chiudere il caso e di archiviarlo. C’è infatti chi chiede provvedimenti più severi a carico del giovane dal cui cellulare è partito l’invio multiplo. «Sul piano educativo - spiega infatti un genitore (le cui generalità sono omesse per tutelare la privacy dei minori a cui è legato) - dispiace che la società non abbia sanzionato il fatto e che lo abbia addirittura minimizzato, limitandosi a invitare i destinatari del video a cancellarlo dai loro rispettivi telefonini. Non solo il ragazzo non è stato rimproverato - prosegue la protesta - ma è stato anzi promosso nella squadra titolare come se niente fosse».
La società in realtà ha immediatamente condannato il fatto, preoccupandosi innanzitutto di far sparire quei fotogrammi dalla chat. Ciò che chiedevano i genitori era il pugno duro, cioè un provvedimento esemplare che fungesse da deterrente per il futuro. Cosa che non sarebbe avvenuta. E dall’imbarazzo per il contenuto di un video si è passati al malumore tra i genitori. 
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