Sciame di vespe scatenato: mamma e bimbo assaliti e punti alla testa

Giovedì 23 Luglio 2020 di Alberto Comisso
Sciame di vespe scatenato: mamma e bimbo assaliti e punti alla testa (Foto di Thomas Mühl da Pixabay)
PORDENONE Hanno rimediato cinque punture a testa. Uno sciame di vespe ha attaccato ieri pomeriggio al parco San Valentino mamma e figlio. Quest'ultimo si sarebbe avvicinato a un albero, che si trova vicino all'entrata di via Interna e, pensando che gli insetti notati a terra fossero innocui avrebbe cominciato a stuzzicarli. Non immaginava che quelle erano delle vespe di piccole dimensioni, che avevano ricavato sottoterra il loro nido. Quando il bambino di 7 anni si è avvicinato un po' troppo, gli imenotteri lo hanno attaccato. La madre, che si trovava nelle vicinanze, ha assistito alle scena. Ha sentito le urla del figlioletto e si è lanciata in suo soccorso. Ha cercato, sbracciandosi, di allontanare quelle vespe ma non è riuscita nell'intento. Anzi, anche lei ha rimediato cinque punture. A quel punto ha preso il bambino, spaventato e dolorante per le punture, e lo ha trascinato via. Lontano dalla sciame. Ha subito chiamato i soccorsi, arrivati poco dopo. C'era il pericolo che il veleno delle punture potessero scatenare una reazione allergica particolarmente severa, sino ad arrivare allo shock anafilattico.

IN SICUREZZA
Mentre il personale del 118 si è preso cura di mamma e figlio, i vigili del fuoco, dopo aver utilizzato uno spray in grado di stordire le vespe, hanno provveduto a transennare la zona. Si tratta di un'area circoscritta dove sono presenti tre alberi, sotto ai quali gli imenotteri avevano creato il loro nido. La Polizia, giunta in via Interna con due volanti della Questura, ha provveduto ad allontanare i tanti presenti al parco che in quel momento stavano passeggiando o svolgendo attività motoria. Mamma e bambino sono stati accompagnati all'ospedale. Il piccolo, visitato nel reparto di Pediatria, sta bene. Era solo visibilmente scosso per l'accaduto. Anche le condizioni della madre sono buone. Entrambi sono stati dimessi. Ora toccherà al Comune intervenire per bonificare la zona.

LA BONIFICA
«Contatteremo una ditta esterna specializzata ha spiegato ieri pomeriggio il sindaco Alessandro Ciriani, che tra l'altro ha la delega al verde ai parchi pubblici per eliminare, laddove presente, il problema delle vespe. Le api, invece, vanno tutelate in ogni modo. Una volta venuto a conoscenza del fatto, ho chiesto immediatamente di conoscere le condizioni di mamma e figlioletto. Dall'ospedale mi hanno fatto sapere che entrambi stanno bene e, al di là di quanto è successo, sono confortato del fatto che per nessuno dei due ci sono state conseguenze gravi». Quello delle vespe in città è un problema che si manifesta, anche con una certa frequenza, durante il periodo estivo. I margini di intervento dei vigili del fuoco sono limitati. Non potrebbero, per esempio, intervenire nelle abitazioni di privati ma soltanto in aree ed edifici pubblici. C'è poi un'importante distinzione da fare tra api, vespe e calabroni. Le prime, essendo specie protetta, vanno tutelate e quindi, in presenza di uno sciame, nella maggior parte dei casi viene chiamato un apicoltore. I favi di vespe e calabroni, essendo questi imenotteri potenzialmente pericolosi per l'uomo, vengono invece puntualmente distrutti. I vigili del fuoco, che stanno cominciando a far fronte a numerose richieste, intervengono soprattutto in luoghi ed edifici pubblici dov'è maggiore la presenza di persone vulnerabili: asili, scuole e case di riposo. Ma anche quando serve nei parchi.
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