Vandali in cimitero, i teppisti prendono di mira le tombe del camposanto. Distrutte otto croci

Lunedì 20 Febbraio 2023 di Denis De Mauro
Vandali in cimitero, i teppisti prendono di mira le tombe del camposanto. Distrutte otto croci

SACILE - Raid sacrilego alcuni giorni fa al cimitero monumentale di Sacile. Giovedì sera o notte, non è chiaro, ignoti hanno vandalizzato almeno otto tombe poste all'angolo che si trova in fondo a destra guardando il grande emiciclo monumentale del camposanto di San Odorico.

Si tratta di un rettangolo di terra dove sono state poste alcune decine di croci di legno per tombe che non hanno null'altro, frutto di loculi liberati da poco. Qui sono state gettate a terra, piegate, alcune distrutte, almeno otto delle croci di legno. Secondo alcune testimonianze, tutto sarebbe accaduto giovedì sera e scoperto dai visitatori il giorno dopo.


I DANNI
A tutta domenica mattina nessuno aveva ancora provveduto a sistemare le conseguenze della vergognosa azione. Per alcune di quelle croci, due o tre non di più, si potrebbe avere il dubbio che siano state piantate male, o cadute da sole, ma tutte insieme contemporaneamente, senza che vi sia stato maltempo o vento forte davvero non appare cosa credibile, anche perché un paio di quelle croci mostrano gli inequivocabili segni dell'intervento di mani sconosciute e violente. Soprattutto, è il caso della croce di una tomba di una persona scomparsa soltanto nel 2019, distante dalle altre e di buon, solido legno: la sua rottura è la prova più evidente del raid vandalico. La croce risulta spezzata, come se fosse stata presa a calci nella sua parte più alta, e nel terreno a fianco domenica mattina si notava ancora chiara l'impronta del piede d'appoggio. Poco distante, l'asse orizzontale di una delle croci più vecchie era stesa a terra, il legno verticale rimasto invece ben fisso a terra.


I RAID
Cosa sta accadendo da qualche tempo a San Odorico? Il quartiere sacilese vive ormai da tre mesi periodici episodi di teppismo che farebbero pensare a ragazzi annoiati, se non fosse che parecchi di quegli accadimenti sono in qualche modo legati a un evidente odio nei confronti della religione cattolica. Lo aveva paventato anche don Boris Bandiera all'indomani dell'incursione patita in sacrestia. Guarda caso, anche allora l'ignoto ladro o teppista aveva scardinato la porta che divide la sala della messa dal locale attiguo con un calcio ben assestato. Non era stato il primo o l'unico episodio di disprezzo dei luoghi e delle tradizioni della religione cattolica. Prima c'è stato il furto del bambinello Gesù dal presepe allestito nel piazzale davanti alla chiesa, poi era stato gettato a terra il cartello con cui don Boris e i volontari chiedevano la restituzione della statuina dal grande valore simbolico e dallo scarso valore economico.


LA FOTOTRAPPOLA
L'assessore comunale Maurizio Coan aveva inteso porre fine a quelle sgradevoli scorribande piazzando di tasca propria una foto trappola a guardia del piazzale e infatti lì non è più accaduto nulla. Senza collegamenti religiosi, a dicembre si erano verificati altri due episodi teppistici: il sottopasso che consente a chi abita nel quartiere di raggiungere via Balliana era stato allagato dalla pioggia dopo che qualcuno aveva tolto corrente alle pompe che dovevano tenerlo asciutto e, lungo la via che prosegue verso il centro, dei bidoni dell'immondizia erano stati fatti volare nel fiume. Non vi sono certezze ovviamente, ma i dubbi crescono.


LE INDAGINI
Dei più gravi di questi episodi si stanno occupando i Carabinieri, come il tentato furto in sacrestia che ha cagionato qualche migliaio di euro di danni, ma è lecito ipotizzare che gli episodi siano in qualche modo collegati tra loro e così anche questo ultimo ai danni del camposanto cittadino. Forse l'unica differenza è nell'osservazione che nei precedenti casi il o i teppisti avevano agito preferibilmente nel fine settimana, stavolta hanno scelto una serata diversa. Forse perché di sabato e domenica il cimitero è particolarmente frequentato. Resta da capire se si tratti di episodi dettati dalla noia o, cosa che li renderebbe di gran lunga peggiori, dall'odio.

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