Vaia, 1.200 cantieri per sistemare tutto. La Regione: «Siamo a buon punto»

Sabato 24 Settembre 2022 di Loris Del Frate
La rimozione di alberi abbattuti da Vaia

C’è ancora un buon 35 per cento da finire, ma l’incubo di Vaia, la tempesta perfetta che ha abbattuto circa 700 mila metri cubi di legname da boschi e foreste in Friuli, ha allagato case, opere pubbliche, massacrato rifugi, sentieri, paesi, abbattuto ponti, “mangiato” la montagna e causato smottamenti e frane è oramai alle spalle.

Non è stato facile e ci sono voluti parecchi soldi, senza contare che per arrivare in fondo ne serviranno ancora.

I CANTIERI

Un dato è indicativo per far capire che cosa ha significato Vaia per la nostra regione: per cercare di riparare i danni causati dal vento, dalla grandine e dalla pioggia violentissima, sono stati aperti oltre mille cantieri sul territorio regionale. Un lavoro senza precedenti (terremoto a parte) anche perchè la tempesta aveva colpito una larga fetta della montagna e della zona collinare e pedemontana del Friuli Venezia Giulia. Ma non è tutto. Per sistemare tutti quei danni sono stati stanziati 380 milioni di euro. Una cifra colossale. «È stato un grande lavoro - commenta l’assessore alla Protezione civile, Riccardo Riccardi - che ha impegnato tutte le strutture. Quasi 1200 cantieri è un numero impressionate. Ovviamente non sono tutti chiusi, ma una buona parte sono completati. Presto faremo un bilancio per capire nel dettaglio quanto abbiamo già recuperato, ma possiamo dire che siamo ben oltre il 50 per cento». E non si può dimenticare che in mezzo ci sono stati due anni di pandemia.

LE OPERE

«Gran parte degli interventi - spiega ancora l’assessore Riccardi - hanno interessato opere di contenimento sul territorio, sono stati fatti lavori importanti, ricostruiti ponti, fermati smottamenti, consolidati argini e messo in sicurezza parti del territorio che da tanti anni erano state dimenticate. Possiamo dire che tutti gli eventi atmosferici negativi che si sono verificati dopo che erano state realizzate le opere post Vaia hanno dimostrato che i lavori erano assolutamente da fare perchè hanno evitato altri disastri. A partire dalla val Settimana».

SOLDI DA RECUPERARE

Il rincaro delle materie prime e l’aumento dei costi delle opere ha colpito anche quelle di Vaia. «Possiamo dire - conclude Riccardi - che mancano all’appello poco più di 10 milioni di euro che stiamo aspettando dalla Stato. Soldi che avremmo dovuto già avere, ma che non sono arrivati. Anche le altre regioni sono nelle stesse nostre condizioni. In ogni caso il risultato ottenuto sino ad ora è più che positivo».

LE FORESTE

Su questo fronte il problema è più delicato perchè non è possibile reimpiantare gli alberi abbattuti nei boschi. Le ferite di Vaia (era il 2018) in alcune foreste e boschi della regione si vedono ancora. «Del resto - spiega l’assessore all’Ambiente Stefano Zannier - serviranno vent’anni affinchè ricrescano gli alberi abbattuti, mentre per il verde a terra sono sufficienti cinque. Non dimentichiamo - va avanti - che il vento ha abbattuto circa 700mila metri cubi di legname. Di questo è stata recuperata più o meno la metà perchè il resto si trova in luoghi dove non è possibile arrivare con i metti tradizionali e necessari per recuperarli».

ULTIMO INTERVENTO

Grazie a fondi derivati dai ribassi degli interventi dell’annualità del 2021 assegnati all’interno del budget dei fondi Vaia dalla Protezione civile nazionale, per un ammontare di 8,8 milioni di euro, la Protezione civile del Friuli Venezia Giulia andrà a intervenire ulteriormente nelle aree colpite. Grazie a questi fondi, sarà possibile andare a completare la messa in sicurezza del territorio colpito da Vaia, con 50 nuovi interventi, in 38 comuni della regione. I fondi complessivi messi a disposizione dal Dipartimento nazionale per far fronte ai danni causati da Vaia in Fvg sono stati pari a 387 milioni di euro che hanno consentito di realizzare più di 1200 interventi.

Ultimo aggiornamento: 08:16 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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