Vaccini in ritardo, si bloccano anche le nuove iniezioni agli anziani delle case di riposo. «Ma Pfizer rispetterà i patti»

Martedì 19 Gennaio 2021 di Redazione
Un anziano vaccinato in casa di riposo

PORDENONE E UDINE - I ritardi causati dalla decisione dell’azienda Pfizer di tagliare momentaneamente (per una settimana, questa la comunicazione ufficiale) le forniture dei vaccini ai Paesi membri dell’Unione europea, influenza anche la campagna di immunizzazione degli anziani nelle case di riposo del Friuli Venezia Giulia e non solo il personale sanitario della regione. Lo hanno comunicato ieri mattina i vertici del coordinamento regionale dell’operazione. La decisione di interrompere temporaneamente la somministrazione delle prime dosi, per riservare le fiale in arrivo a chi deve ricevere il richiamo, interessa quindi anche tutti quegli anziani di Rsa e case di riposo che erano stati inseriti nelle liste per questa settimana. E tra loro c’è soprattutto chi era stato escluso dal primo “giro” a causa della mancanza degli amministratori di sostegno. Si tratta, ad esempio in provincia di Pordenone, di una quarantina di persone a Spilimbergo, di altrettante nel complesso Umberto I - Casa Serena, e di una platea che supera il centinaio di anziani in tutto il Friuli Occidentale. Le vaccinazioni, ad esempio, erano in programma anche a Cordenons e a Sacile, solo per citare le case di riposo con più ospiti. Fortunatamente, visto il passo spedito che ha seguito la primissima fase della campagna, la maggior parte degli anziani aveva già ricevuto la prima somministrazione nei giorni scorsi. 
LE RASSICURAZIONI
Ieri, nonostante i ritardi della Pfizer, in Friuli Venezia Giulia si è andati avanti con la campagna di vaccinazione. Anzi, si è fatto di più. Non si è atteso il martedì per somministrare la seconda dose alle prime persone che avevano ricevuto l’iniezione il 27 dicembre a Palmanova, quando in corrispondenza della giornata-evento in tutta Italia, anche in Fvg era partito il programma. Negli ospedali della regione adibiti a punto-vaccini, sono state 265 le persone ad aver ricevuto la seconda e decisiva dose del siero della Pfizer. Tra loro anche la dottoressa goriziana Ariella Breda, la prima ad aver ottenuto il vaccino il 27 dicembre nonché la prima - a fine febbraio 2020 - ad aver “scoperto” un caso di Coronavirus in Friuli Venezia Giulia. I 265 operatori sanitari dovranno ora attendere sette giorni, dopodiché la risposta dei loro anticorpi diventerà massima. Si tratta delle prime persone in Friuli Venezia Giulia ad essere protette al 95 per cento (è questa l’efficacia comunicata dalla Pfizer in fase di presentazione dei risultati poi validati dall’agenzia europea Ema) contro la possibilità di sviluppare la malattia Covid-19. L’inizio della fine dell’incubo. Domani toccherà anche a Luciano Clarizia, presidente dell’Ordine regionale delle professioni infermieristiche del Fvg e primo pordenonese a ricevere il vaccino il 27 dicembre. Con lui riceveranno la seconda dose anche gli altri operatori della Destra Tagliamento che a Palmanova erano stati protagonisti del “giorno del vaccino”. La campagna vera e propria, invece, era iniziata tre giorni dopo negli ospedali. 
IL PROGRAMMA
«Riusciremo a garantire le seconde dosi a tutti, non ci saranno problemi», ha rassicurato ieri Michele Chittaro, direttore sanitario dell’AsFo ma soprattutto coordinatore regionale della campagna vaccinale in Fvg. «E siamo molto fiduciosi - ha aggiunto - che già dalla prossima settimana le dosi della Pfizer saranno nuovamente quelle solite e che il ritardo sarà limitato a questi sette giorni.

La campagna procede bene». Intanto ieri sono state riprogrammate, principalmente per la fine di gennaio e l’inizio di febbraio, le ultime prenotazioni per la prima dose, quelle cioè che non potranno essere evase questa settimana. 

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