Vaccini, quarta dose, 200 farmacie pronte a partire, ma servirà un mese

Sabato 16 Luglio 2022 di Loris Del Frate
Vaccini, adesso partono le farmacie

«Noi ci siamo e vogliamo essere in prima linea». Saranno più o meno duecento le farmacie in regione che faranno il vaccino anti Covid affiancando i medici di medicina generale, gli hub che saranno individuati e gli ambiti territoriali. Ieri si è tenuto un tavolo tecnico al quale ha partecipato tra gli altri il presidente di Federfarma, il farmacista pordenonese Francesco Innocente. 


I TEMPI
C’è subito da dire che l’apertura ai vaccini nelle farmacie non sarà immediata.

Ci vorranno almeno 20 giorni, più probabilmente un mese prima che ci sia l’operatività. «Nell’incontro di ieri - spiega il presidente di Federfarma - la Regione ci ha chiesto se c’è la nostra disponibilità. Noi abbiamo risposto che vogliamo esserci e quindi a questo punto faremo un tavolo tecnico per mettere in piedi l’organizzazione in tutti i suoi dettagli. È chiaro - va avanti - che noi faremo il più in fretta possibile, ma ci sono i tempi tecnici e quelli non dipendono da noi. I vari passaggi burocratici sia a livello ministeriale che regionale ci porteranno via un po’ di tempo, ma sono cose che vanno fatte e alle quali non è possibile sottrarsi. Cercheremo in ogni caso di essere il meno lunghi possibile, ma come ho già detto sono passaggi che non dipendono dalla nostra volontà».


SPERIMENTAZIONE
Per cercare di far correre subito la macchina si partirà con una sperimentazione che interesserà una decina di farmacie sull’intero territorio regionale. «È un primo passo decisivo - va avanti Francesco Innocente - perchè questa task force che partirà per prima potrà sperimentare il protocollo che il tavolo tecnico ha predisposto. Una volta verificati i passaggi saprà dire se ci sono cose da modificare, in quale settore e se la cosa fila. Dopo la sperimentazione potranno partire anche le altre farmacie. Ovviamente - spiega - sarà necessario che all’intero della sperimentazione ci siano vari tipi di strutture, grandi, piccole e soprattutto dislocate in zone rappresentative del Friuli Venezia Giulia per avere una fotografia il più reale possibile del servizio che dovremo erogare».


I NUMERI
Se alla sperimentazione per ovvie ragioni parteciperà solo una minuta rappresentanza, quando sarà il momento di accendere la macchina delle vaccinazioni nelle farmacie il numero dovrà per forza salire. «Non sono in grado di dire ora quante farmacie aderiranno alla nostra chiamata, ma posso dire che alla prima ondata di vaccinazioni all’appello lanciato avevano aderito circa 200 nell’intera regione». In quell’occasione, però, non era stato necessario attivare il servizio perchè gli hub vaccinali e il resto dei siti, aveva già garantito una sufficiente copertura. Le farmacie, quindi, non sono state necessarie nonostante parecchi titolari e farmacisti che vi lavorano avessero fatto il corso per fare i vaccini. «Questa volta invece ci saremo - conclude il rappresentante di Federfarma - e credo che se l’altra volta si erano resi disponibili circa 200 siti di farmacie il numero sarà più o meno lo stesso anche questa volta. Il servizio dovrà essere capillare e quindi sarà necessario un numero che possa coprire l’intero territorio del Friuli Venezia Giulia».


LA COPERTURA
Se effettivamente ci saranno 200 farmacie saranno coperti i centri più abitati compresi i quattro capoluoghi di provincia e gran parte dell’area di pianura e collinare. Discorso diverso per la montagna dove già ora mancano farmacie. Come dire che sarà necessario intervenire con altre soluzioni, magari un hub dedicato per i paesi più lontani o una sorta di servizio a domicilio con i medici di continuità, dove ci sono, o l’assistenza territoriale.

Ultimo aggiornamento: 17 Luglio, 11:20 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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