Domenica Babuin, 104 anni il prossimo 24 febbraio - guarita dal coronavirus nel giugno 2020 appena varcata la soglia dei 102 anni - ieri ha ricevuto la sua terza dose di vaccino: «L’ho accompagnata io in ospedale a San Vito – racconta il figlio Adriano, 77 anni, a lungo presidente dell’associazione diabetici – e posso dire che non ha nessuna reazione avversa, nemmeno al braccio.
IL PREGRESSO
Il Covid purtroppo non ha colpito solo Domenica, ma anche la figlia Anna Maria Matteotti, che si è ammalata sempre nel 2020 e non è riuscita a superare la fase terribile del ricovero: «Sappiamo solo che durante un’ecografia effettuata nell’ospedale di Palmanova il giorno di Pasqua ha avuto un arresto cardiaco - spiega il fratello Adriano – non l’abbiamo più vista. Aveva 83 anni ed è stata la seconda vittima di coronavirus a San Vito». Era vedova da molti anni e senza figli, molto nota in città per aver gestito a lungo una attività commerciale in via Amalteo insieme al fratello. Domenica, con la sua tempra invidiabile, il virus invece lo ha sconfitto: ci sono voluti settanta indimenticabili giorni di ricovero, prima nel nosocomio pordenonese e poi nell’hospice sanvitese che era stato trasformato in reparto Covid: al raggiungimento del secondo tampone negativo non ci voleva credere. Era una notizia davvero meravigliosa. «L’unica conseguenza che ho riscontrato in mia madre dopo che è guarita dal virus– afferma Adriano Matteotti – è un problema agli occhi. Quando è tornata finalmente a casa ci vedeva poco e le è rimasta una maculopatia. Sono sicurissimo che dipenda dal Covid e non dall’età, perché avevamo appena fatto la montatura nuova e la visita dall’oculista era andata benissimo». Poca cosa, considerato il secolo sulle spalle e l’incredibile capacità di reazione a ogni avversità, contando due guerre mondiali, decine di traslochi e peripezie familiari, il covid e tre vaccini, per i quali come minimo un filino di febbre viene anche ai fisici più inossidabili: «Invece niente di niente, neanche un po’ di ematoma al braccio o qualche dolorino, in nessuna delle tre dosi ricevute – conferma Domenica – questa volta me l’ha fatta il dottor Sclippa che ha una mano di velluto».