SAN VITO AL TAGLIAMENTO (PORDENONE) - Davide Trevisan, il 36enne di Gleris morto all'ospedale di Udine in seguito a una caduta, aveva riportato lesioni fatali. È emerso dall'autopsia affidata al medico legale Antonello Cirnelli dal sostituto procuratore Elisa Calligaris per far chiarezza sulle cause del decesso.
La Procura ha aperto un fascicolo contro ignoti per l'ipotesi di omicidio colposo. Sono stati acquisiti i referti dalla Tac, cartella clinica e conferito l'incarico al medico legale affinché determini le cause e le modalità della morte del 36enne. Dai primi riscontri sono emersi dubbi sulle circostanze della caduta riferita dai parenti e dalla stessa vittima. Le lesioni riscontrate durante l'autopsia, infatti, sono compatibili con una caduta da un'altezza di 1/1,5 metri. Trevisan sarebbe caduto all'indietro battendo la testa, procurandosi una frattura cranica e un ematoma cerebrale risultato inoperabile. Le sue condizioni erano gravissime, poteva essere trattato soltanto con farmaci sperando in una evoluzione positiva. Così, purtroppo, non è stato. Lunedì 7 giugno, dopo un giorno e mezzo di ricovero, il giovane è mancato.
La gravità della situazione non era stata percepita dai familiari, che fino a domenica pomeriggio si erano tenuti in contatto con il 36enne. Le difficoltà di confronto con il personale medico, dovuto alla pandemia e all'impossibilità di visitare i propri cari in reparto, ha spinto i familiari a chiedere alla Procura di Udine di far chiarezza e di capire se Davide poteva essere curato. Il medico legale depositerà la sua relazione tra sessanta giorni. Il dubbio è che il giovane sia caduto accidentalmente dopo essere salito su una fontana. Sarà adesso la Procura a stabilire se si è trattato di un incidente domestico o di un infortunio sul lavoro.
