Rincari folli dei materiali da costruzione, i cantieri ora sono a rischio

Lunedì 21 Giugno 2021 di Davide Lisetto
Il forte rincaro dei materiali mette a rischio l'attività dei cantieri edili in tutta la regione
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PORDENONE E UDINE - La perdurante difficoltà nella reperibilità delle materie prime e il fortissimo aumento dei prezzi stanno mettendo a rischio molti cantieri edili. Le imprese del settore sono costrette a fare fronte alle richieste di aumento dei prezzi da parte dei fornitori anche nel giro di poche settimane dagli ordini pattuiti. Questa situazione inevitabilmente si ripercuote sui preventivi che le imprese hanno fatto - magari due o tre mesi fa, basandosi sui prezzi “vecchi” - ai committenti. «Sembra quasi una “tempesta perfetta” - spiega Alessandro Zadro, responsabile del comparto edilizia di Confartigianato Friuli Venezia Giulia - che rischia di fermare alcuni lavori proprio nel momento in cui lavoro ce n’è molto. Anche diversi cantieri avviati con il superbonus del 110 per cento rischiano di rallentare o di doversi fermare».
IL NODO
La difficoltà di reperibilità delle materie prime anche per le costruzioni aveva cominciato a manifestarsi nei primi mesi dell’anno. Ma la categoria confidava che per l’estate o per l’autunno la cosa potesse rientrare e stabilizzarsi. «Invece - sottolinea il rappresentante regionale delle imprese edili - non sembra affatto essere così e la sensazione è che il problema possa persistere almeno fino a fine anno». Una difficoltà che nella pratica si traduce in impennate nel giro di poco tempo anche del 30 o del 40 per cento dei prezzi. Un esempio? Il legno per la costruzione dei tetti sta subendo incrementi che arrivano al 40 per cento. E sempre sul legno si stanno allungando di molto i tempi di consegna che ormai arrivano normalmente a superare i tre mesi di tempo. «E sperare - aggiunge l’imprenditore Zadro - che in questo lungo lasso di tempo non ci siano ulteriori slittamenti con conseguenti rincari». Ma la musica non cambia molto anche su altri tipi di materiale. Tutti i materiali per l’isolamento esterno seguono lo stesso andamento. E questo si ripercuote in particolare su tutti i lavori legati alla ristrutturazione energetica con il suberbonus del 110 per cento: si tratta infatti dei materiali (come i pannelli in polistirolo o landa di roccia con legno) che vengono normalmente utilizzati pr realizzare i cappotti termici delle case. Il problema comincia a farsi pesante anche per quel che riguarda il ferro. Mentre l’unica materia prima sulla quale non ci sarebbero ancora grandi rincari e difficoltà legate alla reperibilità è il calcestruzzo. «Ciò dipende - spiega ancora Zadro - dal fatto che pur essendo il mercato anche in quest’ambito in mano a multinazionali le filiere di produzione sono per forza di cose più “locali”. Mentre, per esempio, la stragrande maggioranza del legno che usiamo in Italia arriva dall’Austria e dai Paesi del Nord Europa». E come per l’industria manifatturiera (in forte difficoltà oltre che per la carenza di acciaio, schede elettroniche e semiconduttori) il problema anche per l’edilizia è legato alle filiere di produzione e importazione dei materiali.
POSSIBILI INTERVENTI
Sembra quasi paradossale: nel momento in cui il comparto delle costruzioni vede un forte rilancio i cantieri rischiano di rallentare o fermarsi per il nodo delle materie prime.

Il timore è che la situazione possa ripercuotersi sulle piccole imprese anche finanziariamente oltre che sull’occupazione. «Stiamo valutando come associazione - conclude il responsabile del comparto di Confartigianato Fvg - quale strada poter intraprendere con le istituzioni, in primis la Regione, al fine di creare un sistema o un fondo che possa in qualche modo sostenere le imprese, o i committenti privati, che si trovano a dover fare fronte a aumenti di prezzo quasi improvvisi e da capogiro».

Ultimo aggiornamento: 17:02 © RIPRODUZIONE RISERVATA
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