Arrivano le prenotazioni dei turisti e gli alberghi riprendono a respirare

Mercoledì 16 Giugno 2021 di Davide Lisetto
Arrivano le prenotazioni e gli alberghi iniziano a respirare

 PORDENONE  - Ripartono gli eventi come le manifestazioni fieristiche e sportive. Oltre che gli appuntamenti culturali e i festival. Una decisiva prima boccata d’ossigeno per gli alberghi e le strutture ricettive del territorio che dopo quasi un anno e mezzo ricominciano a occupare le camere a lungo vuote per l’emergenza Covid. Ma un primo segnale positivo nel Friuli occidentale, in questa metà di giugno che registra una situazione completamente diversa da quella di un anno fa in cui gran parte degli hotel di fatto erano aperti ma vuoti, arriva dai piccoli borghi che stanno registrando diverse prenotazioni per la seconda parte dell’anno, in particolare per i mesi di luglio, agosto, settembre e ottobre. E la positività del segnale è data soprattutto da fatto che le richieste, oltre che da altre regioni italiane, arrivano anche da Germania e Austria. 
DA OLTRE CONFINE
Un segnale incoraggiante per il comparto della ricettività territoriale che arriva dopo un importante lavoro di promozione ad hoc che - in particolare negli ultimi anni, ma poi anche più recentemente durante i periodi di lockdown e di limitazioni - è stato attuato dal Consorzio Pordenone Turismo. Contatti con agenzie e tour operator oltre confine che sembrano aver riscosso un buon successo. Le attività promosse e organizzate nei borghi più belli del territorio, come Sesto al Reghena, Valvasone Arzene, Cordovado, Polcenigo, Poffabro, nel periodo pre-Covid saranno riproposte con nuove formule anche in osservanza alle normative sulla sicurezza sanitaria che saranno in vigore probabilmente anche nei prossimi mesi. Il turismo riparte dunque dalle bellezze dei borghi antichi e delle specialità gastronomiche legate alle produzioni agroalimentari del territorio. Un rinnovato interesse si sta registrando anche sul fronte del turismo “spirituale”, quello legato ai cammini. Il percorso di San Cristoforo che attraversa una buona parte del territorio del Friuli occidentale sta riscuotendo un particolare interesse: il fatto che è un cammino nuovo e recente unito alla preferenza per le vacanze all’aria aperta ne fanno un’attrazione che durante quest’estate affronterà un importante test rispetto alla partecipazioni di camminatori non solo locali ma provenienti anche da altre zone d’Italia e pure dai Paesi confinanti vicini. «Questo tipo di turismo “lento” - sottolinea Sergio Lucchetta, presidente del Consorzio Pordenone Turismo - è diventato ormai la nostra carta da giocare in quest’era post-Covid in cui molti viaggiatori cercano la tranquillità alla scoperta di luoghi singolari per la loro bellezza e magari lontani dalle rotte di massa. Rispetto a solo un mese fa - sottolinea Lucchetta - la situazione è di fiducia da parte degli imprenditori del turismo. Ricominciano gli eventi, le manifestazioni culturali e sportive così la gente si muove dando la possibilità a alberghi e ristoranti di riassaporare una normalità che sembrava perduta». Ciò che ancora non si vede è il turismo “business” che rappresentava una fetta importante per l’ospitalità locale. Per rivedere imprenditori e manager dall’estero (anche da Usa, India e Cina) ci vorrà ancora del tempo: molte imprese stanno ancora lavorando da remoto. 
PISTE CICLABILI
E che la carta del turismo “ambientale” sia quella del futuro lo dimostra anche la conferma da parte della Regione dell’impegno per il percorso ciclabile che nascerà lungo la tratta ferroviaria dismessa da Pinzano a Casarsa.

L’assessore Graziano Pizzimenti ha confermato ai sindaci dei Comuni interessati che entro un paio di mesi sarà affidata la progettazione dell’opera, con la prevista approvazione a giugno 2022 e realizzazione della pista ciclabile entro il 2024. I fondi per l’opera sono già a disposizione: la spesa complessiva per gestire 27 chilometri di ex linea ferroviaria sono di circa 7 milioni di euro.

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