Turismo, questo è l'anno zero. Il grido dall'allarme delle agenzie viaggi: «Siamo in ginocchio»

Mercoledì 6 Maggio 2020 di Davide Lisetto
Uno scorcio del lago di Barcis
PORDENONE - «Perdendo i mesi di marzo, aprile e maggio è come se ormai quest’anno sia andato interamente in fumo. È questo infatti il periodo nel quale si lavora per le prenotazioni e per la programmazione dell’estate e dei mesi successivi fino a dicembre. La situazione è a dir poco drammatica. Forse con una timida ripresa dei voli solo commerciali in giugno ricomincerà a girare qualcosa. Ma per il turismo questo sarà un anno decisamente orribile. E se non ci saranno interventi urgenti, da parte di Regione e governo, con liquidità a fondo perduto molte agenzie e molte attività legate a viaggi e turismo chiuderanno per non riaprire più». È il lungo e amaro sfogo di Claudio Ruppolo, responsabile del settore delle agenzie di viaggi di Confcommercio Pordenone. La forte preoccupazione per le oltre trenta realtà – con circa 160 addetti – che operano nel Friuli Occidentale e che non sanno ancora quando potranno riaprire. L’ipotesi è per il 18 maggio. Un grido d’allarme che si unisce a quelli che vengono lanciati in questi giorni di estrema difficoltà dal comparto degli albergatori, dagli agriturismo e da tutte le strutture che vivono delle presenza turistica nel nostro territorio.
BOTTA TREMENDA
È come se la fine del lockdown per il comparto turistico quasi non valesse. La pandemia rischia di spazzare via attività che hanno perso e continuano a perdere incassi e fatturato. Per le agenzie turistiche – solo in parte stanno continuando a operare in smart working, in un mondo quasi congelato dall’emergenza Covid-19 – il colpo da assorbire sarà tremendo. «Con giugno – osserva Ruppolo - il riavvio di alcuni voli commerciali e per lavoro forse riattiverà un sistema che si è completamente fermato. Ma prima che si torni ai voli turistici credo che ce ne passera di tempo. E intanto? Non si sono fatti incassi e non ce ne saranno nei prossimi mesi. Ci stiamo rimettendo un anno di lavoro. Lavoriamo solo per i rimborsi dei viaggi persi. Mentre dobbiamo continuare a pagare affitti, spese e soprattutto i noleggi dei programmi informatici delle compagnie aeree che, nonostante il blocco totale, ci vengono richiesti. Perciò – avverte il piccolo imprenditore che rappresenta gli operatori turistici – se non arriverà la liquidità promessa a fondo perduto molti operatori salteranno. Anche quelli che dovevano essere i mini-prestiti si stanno dimostrando lunghi e farraginosi da ottenere». Da fine febbraio ormai le agenzie stanno operando in modalità online soltanto per tenere i contatti e consentire, se a giugno ci saranno voli, il rientro dei diversi clienti del territorio che la pandemia ha bloccato in alcuni Paesi come Thailandia, Santo Domingo, Canarie, Brasile, Argentina e Birmania. «Stiamo facendo un po’ la “protezione civile” dei turisti bloccati all’estero. Ruolo che però nessuno ci riconosce. L’auspicio è che ci siano interventi urgenti di salvataggio, altrimenti il comparto ne soffrirà tantissimo».
IL TERRITORIO REAGISCE
E per cominciare a ragionare sul rilancio del turismo locale è previsto per venerdì un tavolo di concertazione tra il Comune di Pordenone e Promoturismo Fvg. Si punta anche a un’alleanza con le imprese che guarda a un patto di rilancio del territorio. Che potrebbe ripartire dall’itinerario naturalistico denominato Cammino di San Cristoforo, che riguarda in particolare la pedemontana e la montagna pordenonese. «Considerato il nuovo scenario e gli obblighi sanitari con cui dovremo fare i conti – sottolinea l’assessore comunale Gugliemina Cucci – va ripensato un modello turistico più attento alla persona, che valorizzi di più l’ambiente e la sua fruizione. Servono anche nuovi modelli di marketing territoriale che trasmettano il messaggio che i nostri territori sono ideali per vacanze sicure e salutari. In quest’ottica il Cammino di San Cristoforo assume un’importanza cruciale». L’iniziativa ha già trovato un alleato nel Consorzio industriale Nip proprio all’insegna di una sviluppo territoriale che passi anche da un “turismo slow”
Ultimo aggiornamento: 10:48 © RIPRODUZIONE RISERVATA

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci