Imprenditore morto a gennaio dopo le cure sperimentali al Cro di Aviano: perizia sul caso di Franco Boz

Sabato 26 Febbraio 2022
Franco Boz

AZZANO DECIMO - La famiglia di Franco Boz, l'imprenditore azzanese morto al Cro di Aviano a fine gennaio, ha chiesto alla Procura di chiarire se il congiunto sia deceduto in seguito al trattamento medico sperimentale a cui era stato sottoposto. Ieri mattina il medico legale Antonello Cirnelli, affiancato dall'oncologo Valter Bortolissi, ha eseguito l'autopsia. La famiglia Boz si è affidata al medico legale bolognese Andrea Minarini, mentre l'avvocato Marco Zucchiatti, che tutela i sette medici che avevano seguito il percorso terapeutico di Boz, tutti iscritti come atto di garanzia nel registro degli indagati, ha nominato il medico legale Giovanni Del Ben.
La Procura sta sondando l'ipotesi di lesioni mediche con conseguente omicidio colposo.

Boz aveva autorizzato una cura sperimentale, in seguito alla quale sarebbe emersa la sindrome di Stevens-Johnson, che si manifesta anche con ustioni cutanee come quelle che si erano manifestate nel paziente oncologico. Quale farmaco possa avere causato gli effetti collaterali, non è stato possibile stabilirlo. I consulenti della Procura sono adesso chiamati a chiarire, attraverso la valutazione della documentazione acquisita al Centro di riferimento oncologico dai carabinieri della stazione di Azzano Decimo, se vi siano stati ritardi nell'interruzione della terapia che ha portato alla reazione e, stanno cercando di stabilire gli inquirenti, alla morte del paziente.
L'imprenditore, che ad Azzano era molto benvoluto, lottava contro un cancro ai polmoni.

Soltanto l'esame autoptico potrà indicare se il suo decesso sia stato determinato dalla malattia o se sia la conseguenza della reazione al trattamento sperimentale a cui era stato sottoposto. Al termine delle operazioni peritali la difesa si è detta fiduciosa.

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