Boom di truffe online, svuotati i conti correnti attraverso le false mail e gli sms fasulli

Giovedì 18 Marzo 2021 di Lara Zani
Polizia postale, truffe online

PORDENONE - Cinque casi in circa un mese e mezzo quelli approdati sulla scrivania dell'Adiconsum di Pordenone, e sono con tutta probabilità solamente la punta dell'iceberg. Si conferma diffuso anche in provincia il fenomeno delle truffe on line, il cosiddetto phishing, che avviene mediante l'invio di sms e e-mail falsi che, imitando la grafica di istituti di credito o di Poste italiane, inducono gli utenti a fornire codici e password che consentono poi di accedere ai conti. Il messaggio che arriva - spiega l'Adiconsum - è più o meno questo: E' stata scoperta una frode sul tuo account. Verifica tu stesso tramite https://nomebanca-servizio.icu/ online e previeni il blocco.
VIA I RISPARMI
Il correntista, preoccupato che i suoi risparmi siano a rischio e fidandosi, clicca il link, che porta a un sito identico nella grafica a quello della banca. In seguito, viene chiesto di inserire il codice del titolare del conto, il pin e il numero di telefono: I truffatori si agganciano all'utente, che viene immediatamente richiamato al telefono da un presunto operatore della banca che lo guiderà per le successive operazioni. Tutto falso: la conversazione è una truffa, e in pochi minuti e click il malcapitato si ritrova a comunicare al telefono tutti i codici necessari per ordinare e far partire un bonifico su un altro conto. Molto spesso si tratta di ricariche su carte di debito, in modo che i soldi possano transitare immediatamente e l'utente sia impossibilitato a bloccarne la fuoriuscita. Al termine delle operazioni, il truffatore raccomanda anche di non connettersi al sito per almeno un'ora, il tempo necessario per scappare virtualmente senza che il correntista possa intervenire.
ADICONSUM
Nel giro di un mese, un mese e mezzo - spiega il referente territoriale di Adiconsum Stefano Arnone - abbiamo risolto positivamente cinque casi. Le somme sottratte - e recuperate - dipendono dal plafond stabilito per le carte, quindi generalmente qualche migliaio di euro. Le persone che si sono rivolte a noi sono riuscite a recuperare le somme rivolgendosi direttamente alla banca oppure per il tramite di un avvocato. Quanto alle vittime, contrariamente a quello che si potrebbe pensare, non sono affatto i meno avvezzi alle nuove tecnologie ma, anzi, quelli più abituati a gestire il denar attraverso l'home banking e a utilizzare codici e password. Come riconoscere la truffa. Secondo l'Adiconsum, il primo segnale che deve far dubitare della veridicità delle comunicazioni ricevute è che i messaggi arrivano da una banca che non è la propria. Il testo del messaggio, arrivando dall'estero, è spesso pieno di errori ortografici o di battitura. Un altro dettaglio che può far scattare ilcampanello di allarme è che il link è strutturato in maniera non convenzionale: manca, per esempio, il classico .it, e alla fine del messaggio l'utente viene invitato a non rispondere a questa e-mail/numero. L raccomandazioni. Le banche online raccomandano ai propri clienti di non comunicare dati personali al telefono. Inoltre, il numero verde della banca riceve solo le chiamate, ma non le effettua.
LE BANCHE
Infine, le banche non mandano mai mail né messaggi con link da cliccare. Quindi, se si sospetta qualcosa di losco, bisogna immediatamente riagganciare la telefonata e chiamare il numero verde o la filiale di riferimento. Il recupero del denaro. Chi ritiene di essere stato truffato deve contattare subito la propria banca per bloccare il conto. È fondamentale fare subito la denuncia alla Polizia postale e portarla in banca per il disconoscimento. Spesso il denaro ha già preso il volo, ma una sentenza della Cassazione stabilisce che la banca deve risarcire il cliente truffato. L'Adiconsum di Pordenone, con il supporto dello studio legale, ha fatto riavere i soldi a diversi clienti truffati.
Lara Zani
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Ultimo aggiornamento: 11:38 © RIPRODUZIONE RISERVATA
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