FIUME VENETO - Una 90enne truffata e una centenaria sotto choc.
LE SEGNALAZIONI
I Carabinieri invitano alla massima prudenza e ricordano agli anziani che nessun rappresentante dell'Arma o della Polizia di Stato chiede denaro in contante per risolvere pratiche o problemi legati a incidenti stradali. Se dovessero arrivare delle telefonate sospette, bisogna chiamare subito il 112, perché i truffatori di solito continuano a battere la zona e a contattare altre potenziali vittime. Una segnalazione tempestiva permette alle forze dell'ordine di organizzare controlli e monitoraggi. Anche su Facebook, in particolare sul profilo "Sei di Fiume Veneto se...", sono stati segnalati alcuni episodi che, fortunatamente, non sono andati a segno perché le persone contattate hanno interrotto la comunicazione con i truffatori. Gli episodi risalgono tutti al primo pomeriggio di sabato. «Mia madre ha preso paura - scrive una residente - ma per fortuna ha capito che era una truffa e ha sbattuto giù il telefono». «Mia madre li ha mandati a quel paese - scrive un'altra utente - anche perché mio fratello era a casa a lavorare».
SOTTO CHOC
Tra gli anziani presi di mira c'è anche una donna di 101 anni. A raccontare sui social la brutta esperienza è stato il figlio. La madre, ammalata ma lucidissima, ha risposto alla telefonata. Uno sconosciuto le ha spiegato che il figlio aveva avuto un incidente stradale e che avrebbe dovuto consegnare subito 3mila euro a un avvocato mandato dai carabinieri per velocizzare le pratiche. «Soldi da dare brevi manu a un mediatore che era già in zona», ha spiegato il figlio mettendo in guardia i concittadini. Il figlio è furibondo. «La mamma - spiega - trema e piange di continuo». E poco importa se il figlio le ha ripetuto che non c'è stato alcun incidente, che sta bene e che non bisogna pagare nessuno.
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