Chiedevano soldi per i bisognosi: la truffa della falsa onlus

Martedì 23 Giugno 2020 di Cristina Antonutti
La truffa delle onlus
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PORDENONE Una donazione non può fruttare rendimenti. Eppure in centinaia sono cascati nella rete di Eurolife, una Onlus che diceva di avere sede a Casoria. Nelle liste aggiornate delle associazioni no profit attive nel Comune campano, però, non c’è nessuna Eurolife. E chi ha fatto la donazione, convinto di aiutare le persone fragili e nello stesso tempo di ottenere interessi mensili, adesso cerca di recuperare il denaro finito in conti correnti postali, bancari e perfino in conti correnti bulgari. Quattrocento persone - molte delle quali residenti in provincia di Pordenone, Padova e in particolare a Conegliano - si sono rivolte all’avvocato Michele Peretto, che ha depositato una denuncia in Procura a Napoli, competente per la zona di Casoria.
SUI SOCIAL
I versamenti risalgono al periodo 2018/2020. Le vittime avevano conosciuto Eurolife attraverso Youtube, Facebook, Telegram e, soprattutto gli anziani, in seguito a telefonate. «Questa Eurolife - spiega Peretto - pubblicizzava attività non a scopo di lucro. Bisognava iscriversi alla associazione, fare una o più donazioni, dopodichè sarebbe stato riconosciuto un rendimento, sempre sotto forma di donazione». C’erano due tipi di rendimento: uno mensile, l’altro con il sistema dell’accumulo. «Ciò che l’associazione promuoveva - spiega il legale - non era e non è un’attività sociale, ma di raccolta di denaro». Insomma, un’attività finanziaria su cui 400 soci adesso chiedono di far chiarezza.
SCHEMA PONZI
Nella denuncia aleggia il sospetto che si tratti di uno schema Ponzi. Dopo la finta donazione, i soci iniziali hanno ricevuto un rendimento, ma il denaro era stato incamerato grazie a nuove donazione. Una volta raggiunto con il passaparola un numero di iscritti sufficiente, gli accrediti sono cessati e le “donazioni” non hanno più fruttato alcunché. «Eurolife e le persone ad essa riconducibili hanno svolto attività di raccolta di danaro in modo abusivo - osserva Peretto - In questi casi chi comincia la catena ottiene alti ritorni economici a breve termine, ma tutto si fonda sulla ricerca e l’ingresso nella catena di nuovi soggetti, in quanto i guadagni derivano non da attività produttive o finanziarie, ma dalle quote pagate dai nuovi investitori».
L’OFFERTA SPECIALE
Eurolife - secondo le denunce raccolte a Noerdest e depositate in Procura a Napoli - avrebbe continuato a operare fino a gennaio/febbraio di quest’anno. A dicembre 2019 era stata organizzata anche un’“offerta speciale” che prometteva ai nuovi investitori rendimenti ancor maggiori. «In quel periodo - osserva il legale - già in molti avevano capito che il meccanismo era imploso e avevano chiesto la restituzione del denaro investito». Da febbraio 2020 Eurolife e tutte le persone che avevano raccolto le donazioni o avevano pubblicizzato l’attività promettendo la ripartenza dei rendimenti sono sparite. Non hanno più risposto nè a telefonate nè a mail nè a messaggi.
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Ultimo aggiornamento: 08:30 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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