Massimiliano Fedriga, nell’intervista di fine anno rilasciata al Gazzettino, ha messo l’opera tra le priorità di un eventuale secondo mandato da presidente della Regione: «Non possiamo dimenticare l’alta velocità, il Friuli ha bisogno di infrastrutture». Queste le parole esatte. La sensazione, però, è che Fedriga o chi per lui dovranno lavorare molto per arrivare a una (vera) alta velocità, dal momento che le notizie che arrivano da Roma non sono buone. Al momento, infatti, non ci sono i soldi necessari alla realizzazione di un vero collegamento moderno tra Trieste e Venezia, quindi lungo il tratto friulano che completerebbe il collegamento europeo Lisbona-Kiev e che a livello nazionale garantirebbe la connessione ad alta velocità della dorsale padana, da Torino a Trieste.
L’AGGIORNAMENTO
Ci sono solo i soldi per l’ammodernamento tecnologico della linea esistente. Il ritardo di due anni, comunicato nel piano commerciale di Rete ferroviaria italiana, non è quindi l’unica brutta notizia. «Al momento - conferma infatti il parlamentare friulano ed ex assessore regionale alle Infrastrutture , Graziano Pizzimenti - ci sono solamente i soldi per realizzare gli adeguamenti tecnologici».
E si parla di circa 250 milioni di euro, che permetteranno sì di ridurre i tempi di percorrenza tra Venezia e Trieste a poco più di un’ora (ma nel 2026, se tutto andrà bene) ma non di equiparare la nostra regione a quelle davvero servite dall’alta velocità propriamente detta.
IL PROBLEMA
Non esiste, in pratica, l’altro miliardo. E farebbe la differenza tra un’alta capacità (quindi la possibilità per una linea ferroviaria di ospitare un maggior numero di treni nell’arco di un’ora, e la vera alta velocità, che consente ai convogli come il Frecciarossa o gli Agv di Italo di viaggiare a velocietà almeno comprese tra i 200 e i 250 chilometri l’ora. «I soldi - ha spiegato Pizzimenti da Roma - mancano perché non è stata ancora trovata una soluzione a due problemi, che riguardano nello specifico Latisana e il Carso».
Fino a quando il Friuli Venezia Giulia non supererà gli ostacoli legati ai due nodi di cui sopra, il progetto rimarrà bloccato.
I DETTAGLI
A Latisana da tempo si parla del famoso “snodo”, che andrebbe a modificare il tracciato attuale, troppo tortuoso anche per parlare di una prima velocizzazione delle percorrenze dei treni. Il problema del Carso, nel tratto tra Monfalcone e il bivio di Aurisina, verso la stazione di Trieste Centrale, è invece quello dei tratti in galleria. Fino a quando mancheranno questi due progetti, in Friuli Venezia Giulia non si potrà parlare di un vero finanziamento per l’alta velocità. «Quando ci sarà una soluzione vera e propria a questi due problemi - ha concluso il parlamentare Graziano Pizzimenti - allora nessuno tra i ministri avrà qualche dubbio sul finanziamento dell’alta velocità in Friuli Venezia Giulia». La missione del prossimo presidente della Regione, quindi, sarà quella di presentare al governo qualcosa di più concreto.