Alta velocità Trieste-Venezia, il buco del Nordest: manca 1 miliardo per le opere fondamentali

Ok solo agli interventi sulla vecchia linea costiera

Lunedì 23 Gennaio 2023 di Marco Agrusti
Alta velocità senza soldi, Friuli periferia dell'impero: manca un miliardo per le opere fondamentali

Massimiliano Fedriga, nell’intervista di fine anno rilasciata al Gazzettino, ha messo l’opera tra le priorità di un eventuale secondo mandato da presidente della Regione: «Non possiamo dimenticare l’alta velocità, il Friuli ha bisogno di infrastrutture». Queste le parole esatte. La sensazione, però, è che Fedriga o chi per lui dovranno lavorare molto per arrivare a una (vera) alta velocità, dal momento che le notizie che arrivano da Roma non sono buone. Al momento, infatti, non ci sono i soldi necessari alla realizzazione di un vero collegamento moderno tra Trieste e Venezia, quindi lungo il tratto friulano che completerebbe il collegamento europeo Lisbona-Kiev e che a livello nazionale garantirebbe la connessione ad alta velocità della dorsale padana, da Torino a Trieste. 


L’AGGIORNAMENTO
Ci sono solo i soldi per l’ammodernamento tecnologico della linea esistente. Il ritardo di due anni, comunicato nel piano commerciale di Rete ferroviaria italiana, non è quindi l’unica brutta notizia. «Al momento - conferma infatti il parlamentare friulano ed ex assessore regionale alle Infrastrutture , Graziano Pizzimenti - ci sono solamente i soldi per realizzare gli adeguamenti tecnologici». 
E si parla di circa 250 milioni di euro, che permetteranno sì di ridurre i tempi di percorrenza tra Venezia e Trieste a poco più di un’ora (ma nel 2026, se tutto andrà bene) ma non di equiparare la nostra regione a quelle davvero servite dall’alta velocità propriamente detta. 


IL PROBLEMA
Non esiste, in pratica, l’altro miliardo. E farebbe la differenza tra un’alta capacità (quindi la possibilità per una linea ferroviaria di ospitare un maggior numero di treni nell’arco di un’ora, e la vera alta velocità, che consente ai convogli come il Frecciarossa o gli Agv di Italo di viaggiare a velocietà almeno comprese tra i 200 e i 250 chilometri l’ora. «I soldi - ha spiegato Pizzimenti da Roma - mancano perché non è stata ancora trovata una soluzione a due problemi, che riguardano nello specifico Latisana e il Carso». 
Fino a quando il Friuli Venezia Giulia non supererà gli ostacoli legati ai due nodi di cui sopra, il progetto rimarrà bloccato.

Intanto i piani per velocizzare definitivamente la direttrice tra Verona e Padova (è praticamente l’ultimo tassello lungo la linea tra Torino e Mestre) stanno procedendo in modo molto più spedito. Il rischio concreto, quindi, è quello di ritrovarsi con un buco proprio in corrispondenza della “porta” verso l’Est Europa, cioè in Friuli Venezia Giulia.

 
I DETTAGLI
A Latisana da tempo si parla del famoso “snodo”, che andrebbe a modificare il tracciato attuale, troppo tortuoso anche per parlare di una prima velocizzazione delle percorrenze dei treni. Il problema del Carso, nel tratto tra Monfalcone e il bivio di Aurisina, verso la stazione di Trieste Centrale, è invece quello dei tratti in galleria. Fino a quando mancheranno questi due progetti, in Friuli Venezia Giulia non si potrà parlare di un vero finanziamento per l’alta velocità. «Quando ci sarà una soluzione vera e propria a questi due problemi - ha concluso il parlamentare Graziano Pizzimenti - allora nessuno tra i ministri avrà qualche dubbio sul finanziamento dell’alta velocità in Friuli Venezia Giulia». La missione del prossimo presidente della Regione, quindi, sarà quella di presentare al governo qualcosa di più concreto. 

Ultimo aggiornamento: 16:18 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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