PORDENONE - Atap, nuovo sciopero. Oggi, infatti, i dipendenti del trasporto pubblico locale incroceranno le braccia per la terza volta in provincia di Pordenone.
LA DECISIONE
«Nonostante tutte le buone intenzioni compiute dalle organizzazioni sindacali per trovare una soluzione alle molteplici problematiche che investono oramai da diverso tempo tutti i dipendenti di Atap - spiegano Cgil, Cisl e Uil - purtroppo ci siamo visti costretti a proclamare la terza azione di sciopero di 24 ore per oggi. Un provvedimento necessario per rivendicare le nostre ragioni, in un clima surreale in cui la dirigenza di Atap continua a non capire i reali problemi del lavoratori, relegandoli a mere questioni di forma, negando invece l'evidenza».
LE MOTIVAZIONI
«I turni di servizio - spiegano ancora - sono sempre più gravosi, con nastri lunghi che impongono impegni giornalieri incompatibili con la vita privata del personale viaggiante con un notevole aumento dello stress psicofisico. Le corse vengono inserite nei turni senza una soluzione di continuità, creando pacchetti di guida continuativa anche di 4 ore e 30 minuti. I turni che ci sono stati proposti per il nuovo servizio urbano di Pordenone (partirà il 12 giugno ndr.) peggiorano la qualità del lavoro e riducono i tempi di riposo con un aumento dei turni festivi pro capite. Nonostante alcuni inserimenti di personale già formato proveniente da altre società del Tpl, il personale di guida continua a dimettersi volontariamente, alla ricerca di una dimensione lavorativa più umana che permetta un equilibrio tra la professione e la famiglia, possibilmente con uno stipendio in grado di soddisfare le necessità di tutti i giorni. E riposi certi».
LA DIREZIONE
«Nonostante le dichiarazioni di aperture sul lato economico - spiegano ancora dal sindacato - sulla risoluzione delle problematiche la direzione aziendale si è rimangiata ogni promessa. In questa confusione totale la politica e soci di Atap fanno gli spettatori di quanto accade e da quanto apprendiamo sembrano solo interessati alle modifiche statutarie e alla questione delle quote aziendali se sono di serie A o serie B, mentre la politica pensa alle sole nomine del nuovo Cda. È giusto che sentano la nostra voce. Lo sciopero serve per far sentire l'insoddisfazione e che la gestione dell'azienda deve passare attraverso il rispetto di tutti».
LE NOMINE
Ma non è ancora finita. Già, perchè da un punto di vista della società il 30 giugno scade il mandato del Consiglio di amministrazione nonchè quello del presidente Narciso Gaspardo. Spetterà ai rappresentanti dei soci decidere la nuova dirigenza, anche se tutto fa supporre che ci sarebbe la volontà di riconfermare i presenti. Almeno sino a quando non si sarà chiarita anche la sorte della società. Non a caso, restando nell'ambito dei rumors, c'è da dire che Friulia, la finanziaria regionale, si starebbe interessando per capire se c'è la possibilità di racimolare le quote che sono in mano ai Comuni (Pordenone 36%, Porcia 16 e Cordenons 7) per avere in mano la maggioranza della società. In più, ma anche qui siano nel campo delle indiscrezioni, la proprietà di Arriva che ha in mano il trasporto pubblico a Udine sarebbe intenzionata a vendere a un fondo americano.
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