Tragedia di Porcia, l'amica del cuore al funerale: «L'ho visto in ospedale. Non c'era più ma era bello. La ventenne? Resti in Italia»

Venerdì 26 Agosto 2022 di Marco Agrusti
Gli amici di Giovanni Zanier al funerale
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PORDENONE - A metà cerimonia, Beatrice non ce l’ha più fatta. È uscita dalla chiesa, si è asciugata le lacrime con un fazzoletto. La sua storia è diversa dalle altre. Lei il dramma l’ha vissuto in diretta, fino all’ultimo istante. Il suo dolore è diverso da quello di tanti amici presenti in chiesa. È più profondo. «Ero in discoteca con Giovanni - racconta la giovane -. Abbiamo ballato, ci siamo divertiti. Giovanni non aveva bevuto niente, né aveva fumato. Assolutamente no». Un concetto, questo, ribadito ieri anche dalla famiglia in una nota affidata all’avvocato Fabio Gasparini «per far tacere alcune illazioni di leoni da tastiera, che pur non avendo conosciuto Giovanni si sono permessi di fare commenti qualunquisti e sgradevoli sui social». 
Beatrice riprende fiato e racconta la parte più dura di quella maledetta notte tra sabato 20 e domenica 21 agosto. «Ho visto quello che era successo sul luogo dell’incidente - prosegue - e ho immediatamente chiamato la mamma di Giovanni.

Siamo amici di famiglia. Ci conosciamo praticamente da sempre. L’ho svegliata e le ho detto “vieni subito, Giovanni ha fatto un incidente. Al primo momento Barbara pensava si fosse rotto una gamba, poi l’ho sentita urlare forte al telefono. In quell’istante aveva capito». 


IL DRAMMA


Poi la corsa in ospedale, disperata. «Ci sono andata anch’io – spiega sempre la giovane che nel frattempo prende una boccata d’aria fuori dalla chiesa di viale Libertà - e ho visto Giovanni. Purtroppo non c’era già più, ho avuto un mancamento e mi sono sentita male. Giovanni non c’era più, come dicevo, ma era bello. Sembrava dormisse». 
Un momento, quello vissuto in ospedale a Pordenone, reso concitato anche dalla presenza della 20enne americana che aveva causato l’incidente. «Avrei voluto dirle di tutto - ammette Beatrice - ma in quel momento sono riuscita a rimanere zitta. Ero troppo dispiaciuta per il mio amico. Ora però desidero solamente che questa persona capisca cos’ha fatto. Lei una vita ce l’ha ancora. È vero - prosegue -, porterà per sempre le conseguenze di quello che è successo, ma Giovanni non vivrà più. E questa è l’unica cosa che conta. Noi ad esempio oggi (ieri, ndr) stiamo già facendo il funerale al nostro amico. Mi auguro solamente che quella donna ora non venga portata in America. Deve fare il processo qui, dove rimarrà ancora la famiglia del nostro amico Giovanni. Io non dimenticherò mai quello che ho visto quella notte maledetta. Non posso dimenticarlo, è stato troppo brutto». 

Ultimo aggiornamento: 16:51 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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