Svolta sulla Pontebbana, si studia la prima ordinanza per vietare un tratto ai camion e liberare i paesi

Giovedì 11 Maggio 2023 di Marco Agrusti
Coda sulla Pontebbana

La soluzione è drastica, ma quel che più conta è che è in pista, non solo nella mente di chi l’ha proposta. In campo, poi, c’è anche la Prefettura di Pordenone, che in un incontro informale ha fornito a sindaci e amministratori comunali l’arma per poter agire. Sullo sfondo, ma allo stesso tempo al centro della scena, il problema principale della viabilità pordenonese e forse regionale: l’intasamento cronico della Pontebbana a causa del “trucco” praticato ormai da decenni dai camionisti, che escono dall’autostrada a Gemona per poi rientrare a Cimpello percorrendo la regionale 463 e poi la statale 13.

L’arma a cui si pensa è l’ordinanza, quindi uno strumento forte mai messo in campo prima d’ora. 


LA SVOLTA


Un dialogo a tre, quello che potrebbe portare a un cambio di passo mai visto lungo il tratto peggiore della Pontebbana, cioè quello che va dal ponte sul Tagliamento (tra Codroipo e Valvasone) alla rotonda di Pian di Pan. In mezzo, i comuni di Casarsa, Fiume Veneto e Zoppola, i più penalizzati dal surplus di traffico. Il “triangolo” è quello tra il prefetto di Pordenone, Domenico Lione, il nuovo assessore regionale alle Infrastrutture Cristina Amirante e il sindaco di Casarsa Claudio Colussi. La chiave per arrivare al primo provvedimento restrittivo per limitare il traffico è quella della tutela ambientale. La cornice, invece, quella di una norma nazionale che consente di limitare il traffico per salvaguardare la qualità dell’aria in un determinato luogo. È sfruttando questo tipo di norma che si arriverebbe all’ordinanza lungo un tratto ben determinato della statale Pontebbana: facendo leva sull’inquinamento, ben presente lungo tutta l’asta della statale, si potrebbe decidere di interdire un pezzo di strada ai mezzi pesanti, ovviamente garantendo l’alternativa. 


IL BYPASS


L’idea, che sarà discussa in un vertice ufficiale che avrà luogo in Prefettura entro la fine del mese in corso, è quella di “liberare” almeno il tratto della Pontebbana più critico, cioè quello che dal grande bivio di Valvasone (appena dopo il ponte sul Tagliamento per chi proviene da Udine ed è diretto a Pordenone) porta fino alla rotonda di Pian di Pan, dove la statale incrocia il raccordo autostradale che a sua volta porta all’A28. L’alternativa in realtà ci sarebbe già, abbondantemente segnalata dai cartelli verdi dell’autostrada che inviterebbero già oggi i camionisti a prendere la zona industriale di San Vito (Ponte Rosso) per poi raggiungere l’A28 a Villotta grazie alla nuova circonvallazione inaugurata in periodo pandemico. Il problema è che quel percorso oggi non lo sceglie praticamente nessuno: tutti i conducenti di mezzi pesanti preferiscono infatti proseguire lungo la Pontebbana, e nonostante la presenza di un semaforo - quello di Casarsa - che crea lunghe code e rallentamenti - raggiungere l’autostrada da Fiume Veneto e proseguire verso Portogruaro. L’ordinanza servirebbe proprio a rendere obbligatorio, almeno in alcune fasce orarie e per un determinato chilometraggio, un percorso alternativo a quello urbano della Pontebbana. Le resistenze in questo caso potrebbero arrivare dal Comune di San Vito, che non vorrebbe che la “sua” circonvallazione venisse usata come una seconda statale. Nata per sgravare il centro del paese dai camion, però, proprio la nuova strada potrebbe rappresentare la soluzione ideale. 

Ultimo aggiornamento: 07:44 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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