PORDENONE E UDINE - Il dato è contenuto nell'ultima rilevazione dell'Istituto superiore di sanità. È lampante, ma non dice tutto. Serve però per inquadrare il problema dal punto di vista numerico e delle dimensioni. Nell'ultima settimana, in tutto il Friuli Venezia Giulia, sono stati rilevati 3.055 contagi da Coronavirus senza una storia epidemiologica alle spalle. Vuol dire che per 3.055 casi nessuno è riuscito a capire l'origine dell'infezione. Si tratta del dato forse più preoccupante quando si parla di sorveglianza sanitaria e di tentativi di contenere, circoscrivendolo, il contagio. È così, in poche parole, che si vengono a creare i focolai più grandi e più difficili da spegnere. Si tratta di un numero particolarmente alto, che però non si spiega solamente con l'aumento dei casi e le difficoltà intrinseche e ormai croniche dei Dipartimenti di prevenzione. La quarta ondata, infatti, ha portato con sé un problema ulteriore, forse ancora più difficile da risolvere. È sempre più complicato, infatti, convincere le persone a raccontare la verità di fronte alle domande (banali, scontate, ma utilissime) degli esperti della prevenzione.
L'isolamento dei contatti stretti e quindi la capacità di arginare il contagio, passano infatti esclusivamente attraverso il rapporto tra l'intervistatore (in questo caso il Dipartimento di prevenzione, con i suoi addetti specializzati) e la persona contagiata. Si punta a conoscere gli spostamenti del cittadino diventato positivo, le sue frequentazioni, i contatti stretti e quelli invece che non costituiscono un rischio elevato.
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