Lascito alla casa di riposo impugnato dai nipoti, ma perdono la causa: tutto al Comune

Dopo 15 anni di battaglie legali al municipio la casa di Sacile gli appartamenti di Bibione e i conti correnti di Bruno Dal Cin. «E un paio di immobili al mare furono venduti in fretta dagli eredi, ora recupereremo le somme» dice il sindaco

Venerdì 17 Giugno 2022 di Denis De Mauro
La casa di riposo sacilese a cui va il lascito di Dal Cin

SACILE - Sono stati necessari quindici anni per consentire al Comune di Sacile di ereditare da un suo cittadino che aveva deciso di lasciare alla comunità una cospicua somma sotto forma di lascito testamentario. Scomparso il 4 novembre del 2007 all'età di 77 anni, Bruno Dal Cin, facoltoso sacilese come lo ricorda in una nota il sindaco Carlo Spagnol, aveva deciso che tutti i suoi beni sarebbero dovuti andare alla casa di riposo della sua città. E così aveva disposto attraverso un testamento che aveva fatto redigere da un notaio ben dieci anni prima della sua morte, nel 1997. Solo oggi, nel 2022, è giunto al termine un lungo iter giudiziario passato per due gradi di giudizio ed una sospensiva respinta, consentendo al beneficiario di entrare in possesso di quel lascito composto da tre appartamenti a Bibione, una casa in via Vittorio Veneto a Sacile e diversi conti correnti.

LA STIMA
«Difficile fare una stima precisa, anche perché, ad esempio, l'abitazione sacilese è abbandonata a se stessa da anni, ma credo si possa quantificare il tutto intorno ai 600 mila euro» ipotizza il sindaco. Senza contare che un paio degli appartamenti al mare furono venduti dai nipoti con una certa celerità e dunque si tratterà di recuperare la somma equivalente più che il bene di per se stesso. Comunque una bella cifra e dietro c'è una storia che assomiglia ad un romanzo il cui incipit ha i toni del giallo. Tra i suoi mestieri, Dal Cin fu bidello di scuola proprio a Sacile, ma anche un ebanista raffinato come lo ricorda oggi l'allora sindaco Roberto Ceraolo.

IL GIALLO
Il suo testamento sembrava non essere mai esistito e non venne aperto alla sua morte come sarebbe dovuto accadere. Solo la caparbietà professionale di un'avvocatessa sacilese ha consentito che l'ultimo desiderio di Dal Cin fosse soddisfatto. La legale è Luisa Rubert che nel 2011 ritrovò il documento all'archivio notarile, dove finirono tutte le pratiche del notaio che lo scrisse, alla sua morte. L'avvocatessa si occupò anche della pubblicazione dell'atto, consentendo al Comune di Sacile di venire a conoscenza dell'eredità e da allora ha sempre seguito in prima persona la causa che ne è scaturita. Il lascito incontrò infatti la ferma opposizione degli unici eredi in vita di Bruno Dal Cin: tre nipoti sparsi per il Pordenonese che discussero per quattro anni un accordo bonario con l'amministrazione, salvo poi rifiutarlo quando le cose sembravano ormai fatte.

LA VIA GIUDIZIARIA
Era il giugno del 2017 e l'inizio di un nuovo percorso, questo giudiziario e a muso duro. Prima il Tribunale di Pordenone, ora la Corte d'Appello di Trieste hanno dato torto ai nipoti, riconoscendo la piena validità del testamento. Fu bocciata anche una richiesta di sospensiva con la quale i tre avevano cercato di salvare ai loro interessi la casa sacilese affermando che fosse il domicilio di uno di loro. Ipotesi decaduta rapidamente, dato che i contatori di acqua, luce e gas recavano i sigilli dell'inattività.

Anzi, a causa conclusa, i tre sono stati condannati al pagamento delle spese legali, poco più di 13 mila euro. Resta per loro la possibilità di ricorrere in Cassazione, ma la speranza è che la faccenda possa dirsi finalmente conclusa.

IL DESIDERIO
«Ho messo tutto a posto, ho fatto le cose per bene», aveva più volte detto Bruno Dal Cin dopo aver deciso quel testamento nato forse dal desiderio di premiare chi aiuta coloro che sono soli, com'era stato lui negli ultimi anni di vita. Bruno Dal Cin non aveva figli e prima di lui l'avevano lasciato sia la sorella che la madre, quest'ultima ospite per qualche anno proprio della Casa di riposo sacilese. Gli restavano tre nipoti che però, evidentemente, non aveva sentito abbastanza vicini.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci