Strade, ferrovie e ponti: le idee ci sono, ma i soldi non bastano per la regione del futuro

Resta finanziata a metà la messa in sicurezza della Pontebbana. Alta velocità, solo promesse

Sabato 6 Maggio 2023 di Loris Del Frate
Strade, ferrovie e ponti: le idee ci sono, ma i soldi non bastano per la regione del futuro

Dall’alta velocità alla sistemazione della Statale 13 Pontebbana passando per il raddoppio della linea ferroviaria Udine - Cervignano fino alla definizione del nodo ferroviario di Udine. Ma non è tutto. Già, perchè c’è pure la Sequals - Gemona, il ponte sul Meduna proseguendo sino alla viabilità montana per chiudere con la realizzazione completa della terza corsia.

Altro che una legislatura regionale di cinque anni, per mettere in fila tutte queste opere viarie e le infrastrutture di servizio, visti anche i tempi delle assegnazioni delle gare, degli appalti e degli squilibri sul fronte delle impennate dei costi, non bastano quattro legislature.


LE PRIORITÀ
Resta però il fatto che se il Friuli Venezia Giulia vuole attirare investitori stranieri, uno dei punti fondamentali per farlo è quello di avere strade scorrevoli, località facilmente raggiungibili, zero imbuti sulle strade, una rete ferroviaria capillare o almeno che colleghi i punti maggiormente sensibili per potenziare il trasporto su rotaie e su acqua visto che il porto di Trieste, ma anche quello di Monfalcone sono considerati strategici.


GLI INVESTIMENTI
Vediamo, allora, nel dettaglio quanti sono i soldi sui quali si può contare per iniziare almeno a progettare quello che manca per la regione del futuro. Si parte con la Sequals - Gemona. L’unica cosa finanziata sino ad ora è uno studio di fattibilità che non è stata ancora messo su carta perchè manca un indirizzo politico su quale non solo non c’è accordo neppure in maggioranza, ma neppure tra le forze di opposizione. Inutile, quindi, parlare di quanto potrebbe costare un’opera del genere. Fare i conti oggi non servirebbe a nulla visto che non c’è neppure l’idea di quando si potrà iniziare a progettarla. Non c’è ancora il sole, ma neppure grandina su un’altra opera fondamentale, il ponte sul Meduna . Nei prossimi giorni sarà decisa la società appaltante, poi si potrà avviare il cronoprogramma. I soldi, anche se non tutti visto il costo dei materiali, sono già accantonati.

 
TERZA CORSIA
Le cose vanno meglio sul fronte della terza corsia di quella che è stata l’A4. Ebbene, nel 2020 sono stati aperti i 26 chilometri dal ponte sul Tagliamento fino a Gonars chiudendo i lavori sei mesi prima. A metà del 2023, anche in questo caso con sei mesi di anticipo, si chiuderà il tratto Alvisopoli - Portogruaro, a giugno, quando subentrerà la Newco Alto Adriatico ci sarà il via libera al miliardo di euro previsto per gli investimenti esclusivamente con i pedaggi.


ALTA VELOCITÀ
Per ora si ferma a Bologna con il Friuli Venezia Giulia completamente tagliato fuori. Se però è vero, come dovrebbe essere, che la parola di un ministro (delle Infrastrutture, tra l’altro) vale parecchio, allora la regione potrebbe entrare in tempi brevi (così aveva assicurato Matteo Salvini) nell’ottica di una allungamento dell’alta velocità fino a Trieste. Quando? I tempi non sono mai stati precisati. I soldi? Non ci sono, neppure per lo studio di fattibilità. Però, come detto, ci sono le promesse del ministro Salvini in campagna elettorale. Ora tocca ai nostri parlamentari andare a “smuovere l’albero” per far cadere i frutti.


LA PONTEBBANA
Gioie e dolori. Per la verità visto che il traffico (camion in particolare) è tornato quello (anzi di più) rispetto alla pre pandemia, c’è da sperare che i 180 milioni di euro quantificati (nodo di Casarsa e Codroipo) più altri tratti che ora frenano la viabilità, siano messi in cassa il prima possibile. Per ora sono solo scritti sulla carta. Ci sta lavorando l’assessore Cristina Amirante.


FERROVIA
I nodi da risolvere sono parecchi a cominciare dallo scalo ferroviari di Cervignano che ha bisogno di “più aria” e l’intermodale di Pordenone dove manca un pezzo per potenziare il trasporto su rotaia. La priorità, però, sembra essere il nodo di Udine. Rfi ha spiegato che la prima cosa da fare è il rifacimento degli impianti tecnologici che risalgono agli anni Sessanta. Successivamente si appronteranno i progetti definitivi per tutte le altre fasi. Ci sono, già stanziati dal Cipe, 90 milioni. Gli altri, per arrivare a 200 sono da trovare. Vanno peggio le cose per il raddoppio della Udine - Cervignano. Costo 250 milioni. Soldi tutti da reperire. Come dire che non c’è una lira.

Ultimo aggiornamento: 17:00 © RIPRODUZIONE RISERVATA
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