A quattro mesi dal temporale dei record è ancora senza casa: la denuncia di un cittadino

Martedì 21 Dicembre 2021 di Mirella Piccin
Il cittadino di Azzano che protesta contro la lentezza dei rimborsi
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Era il tardo pomeriggio del 16 agosto, quando una tromba d’aria, un mix di pioggia, grandine e forte vento, si è abbattuta sul territorio azzanese, tanto che le raffiche di vento avevano scoperchiato alcuni tetti, con danni ingenti in case e aziende.

Il fortissimo vento aveva divelto il tetto di un condominio in via Trieste, letteralmente spazzato via dalla tromba d’aria, precipitato, insieme a vari detriti, sul tetto di una casa attigua a due piani, che ha subito danni pesantissimi. 


VENTISETTE SFOLLATI


Per fortuna non si sono registrati feriti, ma gli sfollati sono stati 27. I due fabbricati erano stati definiti inagibili. Il Comune e i Servizi sociali hanno offerto da subito delle possibilità abitative, attivando i due mini alloggi di Corva e Tiezzo e la possibilità di occupare due stanze in un albergo vicino, in particolare a una famiglia di romeni, madre, padre e due figli (una di 17 e uno di 19 anni), la cui abitazione era stata danneggiata. La famiglia però aveva scelto di spostarsi da alcuni parenti e, comunque, di rimanere nella loro casa, nella speranza che il Comune facesse la sua parte. Ma ad oggi, lamenta Caius Andrisoaia: «Nessuno e mai venuto, nessuno mi ha aiutato, nemmeno a sgomberare le macerie. Quest’area è diventata una discarica a cielo aperto. Dobbiamo stare attenti dove camminiamo, altrimenti rischiamo di ferirci o che ci cada qualche tegola dall’alto. Dal tetto e dai camini, entrambi distrutti, entra acqua. In questo momento non posso coprire con un telo e accendere il camino sarebbe pericoloso. Per riparare tutto mi servirebbero 15-20mila euro, che non ho. Non ci sentiamo tutelati e nemmeno ascoltati. Sono andato anche in Comune, ma per me non ci sono risposte. Spero solo che i proprietari della palazzina vengano a pulire, a togliere il materiale e i detriti caduti con il forte vento». Perché non ha voluto andare in albergo, per un periodo naturalmente? “Siamo 4 persone e i miei figli sono grandi. Preferisco stare qui, ognuno ha la sua camera. Chiedo solo che venga sgomberato tutto questo disordine, per avere un accesso sicuro, e un aiuto per il tetto». 


TERRITORIO MARTORIATO


Per l’emergenza i Vigili del fuoco erano coadiuvati da squadre provenienti da Cesena, Bologna, Reggio Emilia, Forlì, Torino e Cremona. In alcuni quartieri c’era stato il blackout, mentre i pompieri e le squadre di Protezione civile comunale avevano lavorato per spostare alberi, cartelli e insegne stradali abbattute dal forte vento. Prima ancora il 1° agosto, Azzano e i comuni del Pordenonese erano già stati messi in ginocchio da una violenta grandinata. Anche qui i danni furono rilevanti ad abitazioni e aziende, danni alle coperture di capannoni e fienili, perforati dai chicchi di grandine caduti, grandi come palline da tennis. In merito alla richiesta di risarcimento dei danni per gli eventi del 16 agosto, la stessa Regione aveva affermato che il riconoscimento economico dei danni non era garantito, e che le eventuali risorse “perverranno tramite il competente Ministero”. Il sindaco Marco Putto aveva anche ricordato che l’erogazione delle risorse,”avverrà se riconosciuto lo stato di calamità naturale e invitava a confrontarsi preventivamente con la propria compagnia assicuratrice per valutare se, e in che misura, la stessa “interverebbe in caso di riconoscimento di ristori pubblici”.

Ultimo aggiornamento: 13:38 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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