PORDENONE - Dalla rabbia alla petizione il passo non è poi così breve, anche perché nel mezzo ci sono diversi tentativi di risolvere la bollente questione in altro modo, tra telefonate alle forze dell'ordine «che arrivano, certo. Ma il giorno dopo torna tutto come prima»; tentativi di instaurare un dialogo con questi gruppetti di ragazzini che non solo cadono nel vuoto, ma si portano anche dietro insulti e parolacce; di toni perentori per farli smettere di ascoltare musica alle 22, come pure di gridare anche se è sera inoltrata e di far diventare un luogo di ritrovo il parcheggio del supermercato di corso Garibaldi, punto di riferimento da sempre per i pordenonesi.
Ragazzini, ma non solo, che non si fanno remore a prendere birre e alcolici, spesso senza pagarli, dal supermercato del corso, per salire poi qualche gradino e andare a bere nel parcheggio antistante il Pam. «Solitamente arrivano dopo l'una e mezza - racconta una residente -, spesso salgono sul tetto del magazzino raggiungibile senza alcuno sforzo visto che è all'altezza del camminamento, e rimangono lì. In mezzo allo sporco e alle lattine vuote. Quando non le lanciano direttamente sulla roggia o sui giardini privati». Qualche giorno fa il proprietario di una palazzina che si affaccia anche su corso Garibaldi stava pulendo il giardino quando si è visto sfiorare da un contenitore di vetro pieno di cibo, forze un omogeneizzato, lanciato da quella sorta di terrazza che sovrasta il magazzino del supermercato. «Per poco non lo ha preso in testa», racconta la moglie.
Così sono i residenti a dover prendere guanti, scope e paletta e a raccogliere, «specialmente il lunedì mattina dopo un fine settimana di bagordi», tutti i rifiuti lanciati nella roggia. «Accade anche che le bottiglie di vetro raggiungano la terrazza e si spacchino in mille pezzi». Un altro passatempo di questi giovani è l'estintore che si trova nel parcheggio: più di una volta lo hanno preso e svuotato anche sul muro di una casa. Così quanti hanno terrazzine, giardino o finestre che sia affacciano su questo angolo "privato", ma non così nascosto della città, non godono certo di una bella vista e nemmeno di un buon "vicinato". «Ogni tanto sono così arrabbiata che apro la finestra e mi metto a urlare. Ma non serve a niente. Poi cosa fanno lì di notte, nascosti?». Una breve passeggiata per mostrare i punti più caldi, a partire «dal cancello che di notte viene chiuso, ma anche un bambino puù scavalcare», da quella sorta di tetto dove magari «si siedono facendo penzolare le gambe sulla roggia. Se cadessero da lì si farebbero molto male. Ma sono ubriachi e non si rendono nemmeno conto del pericolo che corrono».
Una situazione certamente poco piacevole anche per chi ha attività in zona, perchè «comperano birre, coca cole, patatine o alcolici e poi magari si fermano a consumare tutto nella stradina e lasciano un porcile». Il timore però è legato soprattutto al possibile spaccio di droga, anche perchè alcuni di questi ragazzi e non, sono quelli che frequentano anche la zona di via Mazzini e sono stati coinvolti nelle liti violente degli scorsi giorni. E ora stazionano spesso nei giardinetti davanti al San Giorgio, rigorosamente con una lattina di birra in mano. «Ora l'unica strada che possiamo percorrere è quella si una petizione: quel parcheggio deve essere chiuso e inaccessibile quando il supermercato è chiuso».
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