Effetto Superbonus: impennata di rifiuti speciali da smaltire, allarme per l'amianto

Mercoledì 3 Novembre 2021 di Lara Zani
Rifiuti speciali

PORDENONE - Gli ultimi dati disponibili nella 20ma edizione del Rapporto sui rifiuti speciali dell’Ispra sono quelli relativi al 2019, ma il 2020 e il 2021 potrebbero cambiare lo scenario. Fra gli “effetti collaterali” del Superbonus prima e delle grandi opere del Pnrr poi potrebbe esserci infatti – sul nostro territorio così come in tutta Italia – un aumento nella produzione di rifiuti speciali. In alternativa, il Pnrr può rappresentare, secondo il direttore generale dell’Ispra Alessandro Bratti, “un’ulteriore occasione per migliorare la nostra capacità di recupero dei materiali cercando di incrementare le prestazioni anche energetiche in campo edilizio”.

PRODUZIONE
Nel 2019 la produzione regionale di rifiuti speciali si attesta a circa 4,2 milioni di tonnellate, il 2,7 per cento del totale nazionale. Il 93,6 per cento (3,9 milioni di tonnellate) è costituito da rifiuti non pericolosi e il restante 6,4 per cento (270 mila tonnellate) da rifiuti pericolosi. Le principali tipologie di rifiuti prodotte sono rappresentate dai rifiuti delle operazioni di costruzione e demolizione (44,8 per cento della produzione regionale totale) e da quelli derivanti dal trattamento dei rifiuti e delle acque reflue (22,1 per cento). Gestione. Nel 2019 la gestione dei rifiuti speciali nella regione Friuli Venezia Giulia ha interessato 5,9 milioni di tonnellate, di cui 5.7 milioni di tonnellate di rifiuti non pericolosi e circa 175mila tonnellate di rifiuti pericolosi. Il recupero di materia è la forma prevalente di gestione cui sono sottoposti circa 4,7 milioni di tonnellate e rappresenta lo 80,5 per cento del totale gestito. In tale ambito il recupero di metalli e dei composti metallici concorre per il 47,7 per cento al recupero totale di materia. Irrisorio è l’utilizzo dei rifiuti come fonte di energia, pari a 167mila tonnellate (2,8 per cento del totale gestito). Complessivamente sono avviate a operazioni di smaltimento 346mila tonnellate di rifiuti speciali (5,8 per cento del totale gestito): circa 251mila tonnellate (4,2 per cento) sono smaltite in discarica, circa 241mila tonnellate, pari al 4 per cento, sono sottoposte ad altre operazioni di smaltimento quali trattamento chimico-fisico, trattamento biologico, ricondizionamento preliminare, circa 31mila tonnellate (0,5 per cento) sono avviate a incenerimento.

IMPORT ED EXPORT
I rifiuti speciali importati sono circa 1.9 milioni di tonnellate, di cui la quasi totalità è costituita da rifiuti non pericolosi e sole 107 tonnellate di pericolosi, mentre i rifiuti esportati sono circa 374 mila tonnellate, di cui 352 mila tonnellate di rifiuti non pericolosi e 22 mila tonnellate di pericolosi. Il Friuli Venezia Giulia importa il 27,3 per cento del totale nazionale, quasi esclusivamente rifiuti di natura metallica perlopiù recuperati nelle industrie metallurgiche, ed esporta quasi esclusivamente rifiuti non pericolosi, il 94,1 per cento del totale, costituiti in particolar modo da “rifiuti prodotti dal trattamento meccanico dei rifiuti” e da “scaglie di laminazione”.

RCA
In Friuli Venezia Giulia, e nello specifico a Porcia dove si trova uno dei 19 impianti presenti sul territorio nazionale, vengono smaltite oltre 73mila tonnellate di Rifiuti contenenti amianto, che costituiscono il 29,4 per cento del totale nazionale e pongono la regione al secondo posto in Italia dopo la Lombardia, con una crescita pari al 2,4 per cento rispetto al 2018. Le regioni che ricevono i quantitativi più rilevanti di Rca prodotti al di fuori sono localizzate al Nord del Paese e i flussi maggiori sono proprio nel Friuli Venezia Giulia, che accoglie circa 66mila tonnellate (26,4 per cento del totale nazionale), tra cui circa 34mila tonnellate provenienti dal Veneto e circa 14mila tonnellate dall’Emilia Romagna, che vanno ad affiancarsi alle 7.558 provenienti dal territorio regionale. 
 

Ultimo aggiornamento: 11:36 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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