Chiude l'asilo a Fontanafredda. Addio alle suore ma i fedeli non si vogliono arrendere

Martedì 13 Aprile 2021 di Riccardo Saccon
Chiude l'asilo a Fontanafredda. Addio alle suore ma i fedeli non si vogliono arrendere

FONTANAFREDDA - Attoniti e sbalorditi, in molti tra domenica sera e ieri, hanno testimoniato la tristezza, il dispiacere e la vicinanza alle suore per la notizia che a fine luglio verrà chiusa la Casa di Fontanafredda delle salesiane Figlie di Maria Ausiliatrice. L'immagine triste del cantiere della scuola dell'infanzia Zilli di Fontanafredda, avviato a settembre ma chiuso da un po' in attesa di revisione del progetto, ben rappresenta il momento della parrocchia di San Giorgio martire. Già perché quella facciata si riferisce agli alloggi delle suore che dal 1964 animano e guidano l'asilo di Fontanafredda. «La loro presenza spiegano i parrocchiani ha accompagnato la nostra vita, dall'asilo sino ad oggi e la cosa si ripete con i figli».


I MESSAGGI

Ritengo che la loro presenza sia l'ultimo baluardo di tradizione, educazione, insegnamento e fede.

Tutti precetti, a mio avviso, già dimenticati. Sono dispiaciuto e preoccupato. E ancora: Sono addolorata che le nostre suore vengano trasferite dopo tanti anni a disposizione, sempre pronte e disponibili. Hanno cresciuto i nostri figli e altri ne stanno crescendo. Figure importanti nella vita dei bambini e della comunità. E poi la preoccupazione di come i bambini potranno reagire alla mancanza delle suore, figure di riferimento per chi ha deciso di far frequentare ai figli la paritaria cattolica. Non mancano i riferimenti al precedente vissuto all'inizio degli anni '80 allorché venne decisa la chiusura della Casa di Fontanafredda. Il parroco di allora, Don Luigi Stefanuto, all'arrivo si trovò una parrocchia senza suore. All'epoca l'intera parrocchia si unì e lottò per riavere le religiose. E così fu dopo un anno di transizione. La cosa ebbe esito positivo e l'Ispettrice dell'epoca spiegò che Fontanafredda era un caso davvero unico: mai era stata riaperta una casa di suore dopo che ne era stata decretata la chiusura. Più di qualcuno nonostante l'invito esplicito del vescovo, monsignor Giuseppe Pellegrini, e del parroco don Andrea Della Bianca -ha espresso l'intenzione di far sentire la propria voce e provare a far cambiare idea alle autorità, lanciando appelli a mamme, famiglie e parrocchiani.


LE CRITICHE

Non mancano le voci di dissenso su come è stata presa e comunicata la decisione: «Ora che si parla sempre più di Chiesa sinodale arriva un taglio senza avere la possibilità di fare qualche ragionamento o capire quali possano essere i progetti futuri. Certo mancano le vocazioni, ma forse ci si poteva muovere diversamente». E il problema della mancanza di vocazioni interesserà ben presto anche la guida delle parrocchie, visto che vari sacerdoti dovrebbero essere già in pensione. Un chiarimento verrà chiesto anche dall'amministrazione. «Vogliamo capire spiega il sindaco Michele Pegolo le motivazioni della decisione. Il Comune sostiene la parrocchia e ha anche diversi progetti che coinvolgono le parrocchie. Per questo cercheremo un incontro per confrontarci sui progetti futuri».

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