Allarme cyberbullismo, in provincia un boom di casi: studenti nel mirino

Domenica 28 Febbraio 2021 di Alberto Comisso
Cyberbullismo aumentano i casi in provincia

PORDENONE «La gestione dell’emergenza pandemica ha mostrato le ripercussioni sulle abitudini degli adolescenti e sull’approccio al mondo virtuale. Da una parte sono stati esaltati i fattori positivi legati ai metodi innovativi della didattica integrata ma, al tempo stesso, sono emersi i cattivi usi di chi, passando ancora più ore davanti a pc, tablet o smartphone, ha approfittato per lanciare persecuzioni e derisioni contro qualche compagno di classe». 
L’ALLARME
Roberto Calvani, presidente regionale dell’Ordine degli psicologi, è fortemente preoccupato per gli strascichi che lockdown prima e didattica a distanza dopo hanno lasciato e continuano a lasciare in molti studenti. Non fanno una storia a parte gli istituti scolastici della Destra Tagliamento, anche se nel Friuli Occidentale la situazione sembra migliore rispetto al resto della Regione. Gli psicologi, anche con incontri sia in presenza che a distanza durante la chiusura delle scuole, sono riusciti a captare segnali di disagio e hanno prevenuto spesso situazioni ad alto rischio grazie ai centri di ascolto e agli sportelli di aiuto che sono proseguiti nonostante la pandemia «E’ innegabile: il fenomeno di bullismo e cyberbullismo - confessa Calvani - è cresciuto negli ultimi anni e colpisce individui percepiti come più deboli o diversi. Il nostro compito è quello di fungere da sentinella che intercetta il prima possibile questi casi». L’attività di sensibilizzazione coinvolge le scuole e le famiglie, anche loro alleate necessarie per contrastare il fenomeno che riguarda tutte le istituzioni.
LA SCUOLA
«Gli insegnanti, anche per il loro ruolo di pubblici ufficiali e di educatori, hanno il dovere di mantenere alta l’attenzione per evitare atteggiamenti violenti e aggressivi sia in presenza sia sulla rete, anche perché – osserva lo psicoterapeuta – sempre più spesso bullismo tradizionale e cyber risultano compresenti. Certo, il cyberbullismo, per la sua specifica natura, può colpire 24 ore su 24, ovunque si trovi chi è stato preso di mira. Le conseguenze del cyberbullismo, di per sé senza contatto fisico, sono gravi esattamente come quelle causate dal bullismo tradizionale. Può capitare addirittura che il bullo digitale sia addirittura portato ad atteggiamenti e parole più violenti e aggressivi in quanto crede di essere salvato dallo schermo».
IL CONSIGLIERE
Ne è convinto anche Alessandro Basso, consigliere regionale e consigliere comunale con delega all’Istruzione: «L’emergenza da Covid-19 - sostiene - ha posto un agenda i temi di bullismo e cyber in modo urgente e indifferibile.

Con il vantaggio che non si potrà più tornare indietro rispetto all’utilizzo delle nuove tecnologie. La scuola in presenza è l’elemento fondante del nostro sistema educativo. Ma un’occasione come quella che c’è stata non va trascurata per avviare un percorso che si avvicini sempre più alle reali esigenze quotidiane dei nostri studenti». E’ così che imparare ad utilizzare internet in maniera sicura, responsabile e consapevole è diventata una priorità. Così come intercettare precocemente gli usi impropri del web e dei social, che portano spesso gli adolescenti a diventare autori di azioni persecutorie e violente ai danni di altri ragazzi e ragazze bersaglio di atti di bullismo e cyberbullismo, che risultano in crescita anche sul nostro territorio. A causa della pandemia - ricorda Roberto Calvani - la minaccia del cyberbullismo ha colpito di più, complice il maggior ricorso al web, non solo per la didattica integrata ma anche per i contatti fra i giovani». L’Ordine degli psicologi ha confermato la sua attenzione per la prevenzione dei rischi presenti in rete e per la segnalazione dei casi. Il presidente confida in una «responsabilizzazione dei genitori e della scuola». 

Ultimo aggiornamento: 08:50 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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