Arrestata per stalking durante il turno in ospedale: la vittima è un militare

Giovedì 14 Ottobre 2021 di Cristina Antonutti
Polizia in ospedale (foto di repertorio)

PORDENONE - Qualche giorno fa si è rivolta a uno studio legale pordenonese perché voleva sapere come difendersi dalle molestie che stava subendo.

Ieri pomeriggio tutto si è capovolto e la donna, da tempo dipendente dell'ospedale Santa Maria degli Angeli di Pordenone, si è ritrovata improvvisamente agli arresti domiciliari per stalking. È questa l'ipotesi di reato su cui si basa l'ordinanza di misura cautelare eseguita dagli investigatori della Squadra Mobile e le vieta di avere contatti con qualsiasi altra persona diversa dal suo difensore. La vittima degli atti persecutori, da quanto si è appreso, è un militare che lavora in provincia di Pordenone e che ha sporto denuncia dopo essere stato inondato di lettere diffamatorie da parte dell'indagata. La donna, una cinquantenne, ha chiesto di essere tutelata all'avvocato Alessio Pagnucco. Il legale non ha ancora potuto esaminare il provvedimento firmato dal giudice per le indagini preliminari Giorgio Cozzarini su richiesta del sostituto procuratore Marco Faion, tuttavia conferma che la donna «sostiene di essere vittima di molestie».

L'ARRESTO

L'attività dei poliziotti ieri non è passata inosservata nel reparto in cui lavora la 50enne, anche perché la donna avrebbe manifestato una certa contrarietà rispetto all'operato degli investigatori, il cui intervento ha creato un certo scompiglio. Gli uomini della Squadra Mobile si sono presentati sul posto di lavoro a metà pomeriggio per eseguire il provvedimento e, contemporaneamente, sottoporre a perquisizione la scrivania e gli spazi che sono nella disponibilità dell'indagata. Una perquisizione informatica avrebbe interessato anche i computer utilizzati per motivi di lavoro dalla dipendente dell'AsFo, con lo scopo di recuperare materiale che potrebbe tornare utile alle indagini o confermare gli elementi finora raccolti. LA VITTIMA Il destinatario delle lettere minacciose e diffamatorie che sono state attribuite alla cinquantenne è un militare. I contenuti delle missive sarebbero molto pesanti e farebbero riferimento a reati molto gravi attribuiti alla vittima. Scritti anonimi, dello stesso tenore, sono stati inviati anche ad amici, parenti e colleghi del militare creando situazioni imbarazzanti e dolorose. L'uomo, esasperato, ha deciso di tutelarsi sporgendo denuncia. La donna avrà la possibilità di fornire la sua versione dei fatti nel corso dell'interrogatorio di garanzia previsto davanti al Gip.

Ultimo aggiornamento: 13:18 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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