Nuovo stadio a Pordenone, accelerata improvvisa: modulare e a capienza limitata. Ciriani annuncia i primi dettagli

Martedì 28 Febbraio 2023 di M.A.
Il velodromo Bottecchia visto dall'alto

PORDENONE - Quasi nascosta in un provvedimento del consiglio comunale che parlava sostanzialmente di altro (la delibera disciplinava la convenzione per la polizia locale che dovrà operare a Fontanafredda), si celava la notizia che i tifosi del Pordenone Calcio aspettavano con ansia da un bel po': il sindaco Alessandro Ciriani ha annunciato che è pronto a partire lo studio di fattibilità per il nuovo stadio della città.

Sì, capito bene, della città. Non c'entra in questo caso l'impianto di Fontanafredda, a cui invece si riferiva la delibera. È un passo importante, che conferma allo stesso tempo l'impegno garantito dal consigliere e parlamentare Emanuele Loperfido, rimasto in Consiglio anche per provare a dare una svolta alla vicenda.


I DETTAGLI
Il primo cittadino del capoluogo ha parlato apertamente di un incarico in dirittura «per lo studio di fattibilità relativo al nuovo stadio». Lo ha fatto al termine di una narrazione che conteneva tutte le tappe - travagliate - di una vicenda ormai pluriennale. Tappe che saranno ripercorse. Prima, però, i fatti più attuali: «L'incarico - ha precisato il sindaco Alessandro Ciriani - non porterà a un progetto per uno stadio come il Bernabeu (la casa del Real Madrid, ovvio riferimento in stile iperbolico, ndr), ma a un impianto modulare con una capienza non eccessiva». Insomma, la "vecchia" idea, quella di cui si parla ormai da anni. «La tempistica - ha però ammonito Ciriani - sarà quella del pubblico, quindi puntiamo alla fine del mandato come orizzonte temporale».


L'ITER
A cosa serve, nel dettaglio, uno studio di fattibilità? «I professionisti che lo redigeranno - ha proseguito il primo cittadino in consiglio comunale - ci diranno dove sarà meglio realizzare l'impianto e come farlo, oltre a definire anche una cifra di base». Ma si parla già almeno di una decina di milioni. «Se non di più», ha chiosato Alessandro Ciriani. «Sperando - ha aggiunto - che poi esca un finanziamento europeo oppure legato al Piano nazionale di ripresa e resilienza. In ogni caso la città inizierà il suo percorso». Non è mancato nemmeno qualche sassolino da togliere: «Se però Pordenone porterà a casa dieci milioni per lo stadio - ha specificato il sindaco Ciriani -, poi non mi si venga a parlare di scuole oppure di asfalti».


LE CRITICITÀ
Ciriani ha parlato anche dei nodi successivi alla realizzazione dell'impianto. «Non potrà essere lo stadio del Pordenone, sarà l'impianto della città. Quindi soggetto ad una procedura precisa. Dovrà essere affidato tramite una gara e andrà al miglior offerente, che dovrà dimostrare di saper sopportare i costi di gestione. Non dovranno esserci "buchi". Mi credete che in questo momento non faremmo un grande favore alla società affidandole lo stadio?». Riferimento schietto al Pordenone Calcio. «Ma purché la città non si senta impoverita, lo studio ci consentirà di intercettare i fondi».


LA STORIA
«Perché l'urgenza di avere un nuovo stadio è venuta fuori solamente nei miei mandati? - si è chiesto ancora Ciriani -. Ricordo che con Bolzonello vicepresidente regionale i soldi sono andati a Fontanafredda, dopodiché il Pordenone rifiutò di andarci a giocare, al Tognon. Oggi abbiamo "regalato" un bellissimo impianto a Fontanafredda, con il rischio di non andarci più in futuro. Quello, forse, sarà allora spreco di denaro pubblico».

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