PORDENONE - Violenta lite sabato sera segnalata da un residente in un’abitazione in località Torre. Agenti della Squadra mobile e delle Volanti si precipitavano nell'abitazione singola su due piani. A terra c'era un uomo gravemente ferito con una copiosa perdita di sangue da evidenti lesioni alla testa: il ferito è un 65enne residente in città,
Accanto a lui in attesa dei soccorsi si trovava la figlia residente nello stabile e convivente. Poco distante gli agenti rinvenivano, sul prato adiacente l’ingressoo, un uomo che si rivolgeva ai poliziotti con frasi a tratti sconnesse e in evidente stato di alterazione alcolica, con gli abiti sporchi di sangue: riferiva di essere responsabile dell’aggressione, ai suoi piedi aveva una mazza da baseball in metallo, anch’essa sporca di sangue. Venivano identificati e sentiti tutti i presenti che riportavano in maniera concorde un violento litigio avvenuto pochi minuti prima all’interno dell’abitazione, seguito da grida e inequivocabili rumori di colluttazione, a seguito dei quali appunto i vicini attivavano il 113.
Si poteva accertare come la vittima si fosse presentata poco prima, presso l’abitazione della figlia e del convivente 44enne, e a seguito di una accesa lite scaturita tra i due uomini, il più giovane armatosi di una mazza da baseball colpiva alla testa il padre della convivente: l’ennesima lite, poi degenerata, scatenata per la disapprovazione del padre per la relazione sentimentale fra i due, il malcapitato venigva aggredito e picchiato anche quando era caduto a terra oramai incosciente.
Veniva così tratto in arresto il 44enne pordenonese domiciliato nel luogo già peraltro gravato da numerosi precedenti per violazione delle norme sugli stupefacenti: l'accusa è tentato omicidio aggravato.
La sua vittima veniva trasportata in “codice rosso” presso il nosocomio cittadino ove si trova tuttora ricoverata in prognosi riservata.
Ultimo aggiornamento: 18:28
© RIPRODUZIONE RISERVATA Accanto a lui in attesa dei soccorsi si trovava la figlia residente nello stabile e convivente. Poco distante gli agenti rinvenivano, sul prato adiacente l’ingressoo, un uomo che si rivolgeva ai poliziotti con frasi a tratti sconnesse e in evidente stato di alterazione alcolica, con gli abiti sporchi di sangue: riferiva di essere responsabile dell’aggressione, ai suoi piedi aveva una mazza da baseball in metallo, anch’essa sporca di sangue. Venivano identificati e sentiti tutti i presenti che riportavano in maniera concorde un violento litigio avvenuto pochi minuti prima all’interno dell’abitazione, seguito da grida e inequivocabili rumori di colluttazione, a seguito dei quali appunto i vicini attivavano il 113.
Si poteva accertare come la vittima si fosse presentata poco prima, presso l’abitazione della figlia e del convivente 44enne, e a seguito di una accesa lite scaturita tra i due uomini, il più giovane armatosi di una mazza da baseball colpiva alla testa il padre della convivente: l’ennesima lite, poi degenerata, scatenata per la disapprovazione del padre per la relazione sentimentale fra i due, il malcapitato venigva aggredito e picchiato anche quando era caduto a terra oramai incosciente.
Veniva così tratto in arresto il 44enne pordenonese domiciliato nel luogo già peraltro gravato da numerosi precedenti per violazione delle norme sugli stupefacenti: l'accusa è tentato omicidio aggravato.
La sua vittima veniva trasportata in “codice rosso” presso il nosocomio cittadino ove si trova tuttora ricoverata in prognosi riservata.
Oggi, martedì 18 febbraio, si è celebrata l’udienza di convalida che ha convalidato l’arresto del 44enne disponendo la custodia cautelare in carcere.