Si complica ulteriormente la situazione sul fronte della siccità in regione. Dopo aver fatto un pò di calcoli con l’acqua a disposizione nei bacini di Ca Selva e Ca Zul e a fronte delle previsioni che indicano almeno una decina di giorni senza pioggia, il rischio concreto nel Friuli Venezia Giulia è che tutta l’area servita dal Meduna possa restare senza riserve per irrigare i campi entro la fine di luglio, al massimo i primi giorni di agosto. Una previsione a tinte fosche che però viene confermata anche dall’assessore Stefano Zannier.
LA SITUAZIONE
«Devo dire - spiega l’esponente della giunta regionale - che è un momento particolarmente complicato.
IL RILASCIO
«Se ad esempio da Sauris facciamo uscire più acqua sul Tagliamento per cercare di dare maggiore respiro alla zona di pianura il risultato purtroppo è decisamente poco edificante. Faccio un esempio - spiega l’assessore - rilasciando 5 metri cubi al secondo nel tubo di recupero in pianura ne arrivano a malapena tre. Il resto, visto il secco che c’è, si perde durante il percorso senza neppure arrivare alle falde. È un problema, anche perchè allo stato, almeno per una settimana, forse addirittura una decina di giorni, non sono previste precipitazioni. Servirebbero almeno 120 millimetri di acqua in due giorni, meglio se in pianura. Anche perchè i temporali che abbiamo avuto sino ad oggi o sono serviti a ben poco, oppure hanno arrecato danni, come in Valcellina e a Forni».
DOVE VA MEGLIO
Fortunatamente ci sono anche alcune aree in regione dove acqua ce n’è ancora, anche se ovviamente non è il caso di sprecarla. Una di queste zone è l’asta del Cellina. «Mi sento di dire - conclude il rappresentante della giunta Fedriga - che in questo caso sarà sufficiente almeno sino alla fine di agosto e si spera che per quella data possa piovere. Ci sono poi delle eccezioni anche in provincia di Udine, ma sono veramente una rarità. Per il resto la siccità in regione è desolante».
L’AGRICOLTURA
Gli agricoltori stanno già facendo la tara dei danni alle colture che sino a questo momento sono intorno ai 40 per cento del seminato e della frutta. Se la siccità continuerà a perdurare i danni potrebbero arrivare fino al 70% creando poi un effetto a catena sull’aumento dei costi alle famiglie.