Siccità, lungo l'asta del Meduna e nelle falde della Bassa riserve d'acqua solo per dieci giorni

Martedì 19 Luglio 2022 di ldf
Impianto di irrigazione

Si complica ulteriormente la situazione sul fronte della siccità in regione. Dopo aver fatto un pò di calcoli con l’acqua a disposizione nei bacini di Ca Selva e Ca Zul e a fronte delle previsioni che indicano almeno una decina di giorni senza pioggia, il rischio concreto nel Friuli Venezia Giulia è che tutta l’area servita dal Meduna possa restare senza riserve per irrigare i campi entro la fine di luglio, al massimo i primi giorni di agosto. Una previsione a tinte fosche che però viene confermata anche dall’assessore Stefano Zannier

LA SITUAZIONE

«Devo dire - spiega l’esponente della giunta regionale - che è un momento particolarmente complicato.

Siamo in grossa difficoltà proprio sull’asta del Meduna. Ma non è però l’unica zona regionale interessata da un problema decisamente serio. Posso dire che in assenza di precipitazioni l’area del Meduna sarà a secco al massimo entro la metà di agosto, forse anche prima, pur con tutti gli interventi contro gli sprechi che abbiamo messo in campo, comprese le ordinanza dei sindaci. Se il Meduna è l’apice della crisi idrica, un altro problema lo abbiamo nella bassa pordenonese e in quella udinese. Non sappiamo, infatti, quanta acqua c’è ancora nelle falde. Alcune si sono già prosciugate, altre potrebbero esserlo a giorni. Questo significherebbe non solo che sarà impossibile irrigare, ma potrebbe mancare anche l’acqua nella abitazioni». Ci sono poi altre due aree costantemente monitorare, quella del Cividalese e delle Valli del Natisone. «In questo caso è il Torre ad essere all’asciutto - va avanti Zannier - e a poco servono gli interventi che si possono fare rilasciando acqua dalla montagna».

IL RILASCIO

«Se ad esempio da Sauris facciamo uscire più acqua sul Tagliamento per cercare di dare maggiore respiro alla zona di pianura il risultato purtroppo è decisamente poco edificante. Faccio un esempio - spiega l’assessore - rilasciando 5 metri cubi al secondo nel tubo di recupero in pianura ne arrivano a malapena tre. Il resto, visto il secco che c’è, si perde durante il percorso senza neppure arrivare alle falde. È un problema, anche perchè allo stato, almeno per una settimana, forse addirittura una decina di giorni, non sono previste precipitazioni. Servirebbero almeno 120 millimetri di acqua in due giorni, meglio se in pianura. Anche perchè i temporali che abbiamo avuto sino ad oggi o sono serviti a ben poco, oppure hanno arrecato danni, come in Valcellina e a Forni».

DOVE VA MEGLIO

Fortunatamente ci sono anche alcune aree in regione dove acqua ce n’è ancora, anche se ovviamente non è il caso di sprecarla. Una di queste zone è l’asta del Cellina. «Mi sento di dire - conclude il rappresentante della giunta Fedriga - che in questo caso sarà sufficiente almeno sino alla fine di agosto e si spera che per quella data possa piovere. Ci sono poi delle eccezioni anche in provincia di Udine, ma sono veramente una rarità. Per il resto la siccità in regione è desolante».

L’AGRICOLTURA

Gli agricoltori stanno già facendo la tara dei danni alle colture che sino a questo momento sono intorno ai 40 per cento del seminato e della frutta. Se la siccità continuerà a perdurare i danni potrebbero arrivare fino al 70% creando poi un effetto a catena sull’aumento dei costi alle famiglie.
 

Ultimo aggiornamento: 07:22 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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