Emergenza siccità, agli agricoltori dimezzata l'acqua per irrigare le coltivazioni

Giovedì 2 Giugno 2022 di D. L.
Un impianto irriguo

Stagione irrigua al via già con i primi “razionamenti” dell’acqua da parte dei Consorzi di bonifica della regione Friuli Venezia Giulia agli agricoltori. La grave situazione legata all’emergenza idrica che vede i bacini in montagna al minimo e una portata dei fiumi molto bassa ha costretto i Consorzi di bonifica ad avviare la stagione delle bagnature con una “rivoluzione” degli orari e delle concessioni agli associati. In sostanza si riduce della metà la quantità d’acqua che viene concessa una volta alla settimana. Un modo per cercare di gestire le prossime settimane. Visto che lo stato vegetativo, in particolare di alcune colture, sta già richiedendo una quantità di acqua poiché in sofferenza a causa di una primavera di fatto senza piogge si è deciso questo tipo di programmazione. La riduzione degli orari di irrigazioni per gli agricoltori associati dei Consorzi di Bonifica (in regione sono tre: Cellina-Meduna per la Destra Tagliamento, Pianura Friulana per l’udinese e Venezia Giulia per il goriziano) è la prima misura che di fatto sarà messa in atto dai Consorzi già dai prossimi giorni.

Una misura che punta a “traguardare” le prossime settimane e il mese di giugno. Ma se entro la seconda metà del mese di giugno non dovessero esserci precipitazioni tali da consentire un sufficiente “ricarico” delle riserve montane e di conseguenza un aumento della portata dei fiumi e dei corsi d’acqua sarà necessario ricorrere a ulteriori misure, che al momento tutti sperano di evitare.


PEGGIORAMENTO
Se la situazione dovesse peggiorare, al fine di affrontare il mese di luglio (quello più difficile dal punto di vista della richiesta idrica per tutti i tipi di coltivazioni) sarà necessario arrivare a stabilire quali colture privilegiare consentendo l’irrigazione e quali invece non considerare “fondamentali”. Scelte che saranno comunque di carattere tecnico, ma che al momento sia i Consorzi di bonifica che le associazioni di categoria degli agricoltori e degli allevatori della regione non vogliono nemmeno prendere in considerazione. Insomma, prima di arrivare alla selezione delle colture per decidere a quali dare l’acqua e quali invece non considerare al fini dell’irrigazione a causa dell’emergenza tutti sperano che vengano i temporali con le relative precipitazioni abbondanti in grado di “rimpinguare” almeno per una parte i bacini montani e le prese dei fiumi, a cominciare dal Tagliamento. Queste sono le indicazioni emerse ieri nella “cabina di regia” che si è tenuta in Regione. Un tavolo tecnico - al quale l’assessore alla Risorse agricole Stefano Zannier non ha preso parte in attesa del prossimo tavolo “politico” con le associazioni di categoria del comparto programmato tra una decina di giorni - al quale oltre ai tecnici dei Consorzi di bonifica regionali hanno partecipato gli esperti dell’Arpa-Osmer del Fvg e i direttori di Coldiretti, Confagricoltura, Cia, Confcoopative. Un vertice, per l’appunto tecnico, in cui sono state date alcune indicazioni a fronte della situazione - illustrata proprio dagli esperti Osmer - di una gravita quasi estrema. Sul territorio regionale negli ultimi sei mesi è piovuto il 60 per cento in meno rispetto alla media di periodo nell’arco dell’ultimo trentennio. Come dire: una situazione di una tale gravità non si verificava dal lontano 1991.


PARTENZA DIFFICILE
E proprio a fronte di una situazione di emergenza cosi complicata la stagione irrigua (come avviene ormai da moltissimi anni il via ufficiale viene dato il primo giugno, nonostante le categorie produttive stiano chiedendo che i calendario venga rivisto proprio alla luce dei fenomeni di siccità anticipata e degli effetti climatici degli ultimi anni) è partita all’insegna del razionamento dell’acqua agli agricoltori da parte dei Consorzi. Il Cellina-Meduna rivedrà tutti gli orari: anziché due ore alla settimana per ettaro (con una emissione di 36 litri di acqua al secondo) ciascun agricoltore associato vedrà dimezzarsi il tempo a una sola ora. Tutti potranno continuare a bagnare, ma meno. Altrettanto farà il Consorzio della Pianura friulana. Questo per cercar di “traguardare” il mese di giugno, sempre se non pioverà, evitando di trovarsi con i bacini vuoti a luglio e agosto, il periodo in cui la richiesta di acqua nei campi è maggiore. Se la misura non basterà sarà necessario arrivare a soluzioni più drastiche: decidere cioé quali colture irrigare e quali no.

Ultimo aggiornamento: 3 Giugno, 10:20 © RIPRODUZIONE RISERVATA

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci