PORDENONE - Marco De Munari ha 39 anni, una famiglia e lavora nell'azienda agricola di cui è socio con due fratelli e il padre.
Riesce a dormire la notte?
«Si dorme per sfinimento, però i pensieri prima di addormentarsi e al risveglio sono sempre quelli: riuscirò a pagare tutto? E poi il nostro lavoro spesso non conosce notte e giorno».
Ha mai pensato di lasciare tutto?
«Molti colleghi lo hanno già fatto. Hanno chiuso dalla mattina alla sera rimettendoci tutto, ma non erano più in grado di andare avanti per i costi. Aziende specializzate come quella che gestisco io con i miei fratelli non è possibile abbandonarle perché sono stati fatti grandi investimenti. Certo, lo sconforto è enorme, ma si va avanti nella speranza che cambi. In realtà cambia poco».
Si vive alla giornata?
«Con situazioni climatiche come quelle che stiamo vivendo ora direi di sì. Si fa tanta fatica, anche fisica perché ci si alza di notte a bagnare, senza neppure la certezza del risultato e con i costi che sono raddoppiati sapendo che chiudere alla pari sarebbe già bene. In realtà una azienda agricola è esattamente come le altre imprese: c'è bisogno di investire, programmare e strutturarsi con una incognita in più: il meteo. Oggi è la siccità, ieri la grandine, domani sarà qualche insetto che distrugge tutto».
Lavorare così è complicato
«Certo, in alcuni momenti parte lo sfinimento, la voglia di mollare, quando vedi che ore e ore di lavoro vengono incenerite dal sole, oppure bruciate dalla siccità o bucate dalla grandine. Non è facile, poi però sai che questa è la tua unica fonte di reddito. E vai avanti».
Quante ore lavora al giorno?
«Chi lavora nei campi sa che non c'è orario. Per quanto mi riguarda faccio a turno con i fratelli, mio padre e i due dipendenti che abbiamo. Si cerca di mantenere un po' di tempo per la famiglia e per le relazioni sociali».
Però non mi ha detto quante ore lavora al giorno
«Non ho voluto! Comunque direi dalle 10 alle 12 ore».
Se posso chiedere, quanto riesce a guadagnare al mese?
«Pagate le spese, i dipendenti perché questo per noi è un punto di principio e accantonati i soldi per chiudere prestiti e mutui, il resto viene diviso tra noi fratelli e mio padre».
Mi sta dicendo che è poco?
«Non voglio dare cifre, anche perché variano da periodo a periodo, però posso aggiungere che in situazioni come queste con i prodotti arsi dal caldo a 39 gradi, l'impennata del costo del gasolio per i mezzi agricoli e le pompe per innaffiare i campi, un'ora è circa come il compenso di un rider».
Come chi consegna il cibo a domicilio, 3-4 euro l'ora?
«Di questi tempi sì».