SESTO AL REGHENA - Sei anni di reclusione al nomade che si spacciava per un esperto di finanza in grado di far fruttare il denaro. Per Shamir Braidich, 26 anni, di Sesto al Reghena, il pm Maria Grazia Zaina aveva chiesto una condanna a 7 anni per tre episodi di truffa, un'estorsione e minacce. Il giudice Rodolfo Piccin ne ha inflitti 6 e una multa di 2.500 euro che si accompagna all'interdizione perpetua dai pubblici uffici. La vicenda risale al 2009 e si è trascinata nel 2010. Per due anni un uomo della provincia di Pordenone ha consegnato a Shamir soldi, firmato preliminari per case, camper e subìto minacce estorsive. Un incubo che raccontò in alcuni scritti lasciati prima di tentare il suicidio. Braidich, difeso dall'avvocato Maurizio Mazzarella, aveva fatto credere alla vittima, dopo averlo ubriacato al bar, che gli avrebbe acquistato la casa per 600mila euro, salvo poi annunciare che il denaro era stato bloccato dalle banche. Gli disse di aver versato altri 600mila euro a un gruppo di persone che riciclava denaro falso e che gli avrebbe restituito 1,5 milioni: per sbloccare la somma e, di conseguenza, poter acquistare la casa della vittima, doveva però fare dei versamenti. In questo modo - e con la promessa che avrebbe restituito tutto con un interesse del 300% - si era fatto consegnare a più riprese 30 mila euro. Se non avesse pagato le somme richieste, sarebbero arrivati da Palermo alcuni emissari con l'ordine di uccidere la parte offesa. Gli aveva anche presentato una persona dicendo che era arrivata proprio dalla Sicilia per sistemare le cose. La vittima, psicologicamente provata, aveva creduto a tutto.
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