Il caro bollette a scuola: si studia un piano per chiudere il sabato in Fvg

Venerdì 2 Settembre 2022 di Loris Del Frate
Scuola, il caro bollette potrebbe ridurre i giorni di lezione

FRIULI Si parte. Per la verità l’avvio della scuola in regione è previsto per il 12 settembre, ci sono quasi due settimane per sistemare i punti che ancora fuori asse. A sentire la direttrice dell’Ufficio scolastico regionale, Daniela Beltrame la situazione non solo è sotto controllo, ma l’avvio dell’anno scolastico, fatti salvi alcuni piccoli problemi, sarà buono. «È stato fatto un buon lavoro - spiega - devo dire che sono soddisfatta».
 

LA NOVITÁ

Anche se non c’è ancora nulla di concreto, nel caso di razionamenti di gas ed energia e a fronte del caro bollette, stanno già pensando all’ipotesi della settimana corta. In pratica concentrare gli orari dal lunedì al venerdì, utilizzando le aule anche i pomeriggi. A casa il sabato e scuola chiusa. Una ipotesi che metterebbe in moto, però, diversi problemi a cominciare dai trasporti che non sono in grado di soddisfare le esigenze pomeridiane di un ritorno a casa con numeri elevati, passando per il pranzo di mezzogiorno visto che non ci sono mense, fine alla difficoltà degli istituti a rifare gli orari.
 

CHIAREZZA

Sul tema la direttrice dell’Ufficio scolastico regionale ha pochi dubbi. «È una decisione che non spetta a me, ma alla politica. Se viene deciso di scegliere questa strada noi siamo in grado di adeguarci. Quello che però deve essere chiaro - va avanti - è che le decisioni devono essere prese prima dell’inizio della scuola in modo da predisporre in tempi brevi i nuovi orari. In questa maniera possiamo farcela. Se invece la scelta arriva a scuola iniziata, magari tra tira e molla con decisioni che cambiano dall’oggi al domani è evidente che nasceranno problemi». Entra ancora più nello specifico il sindacalista della Cgil, Mario Bellomo. «Settimana corta? Non siamo attrezzati per questo. Andrebbero in tilt immediatamente i trasporti, senza contare che non ci sono le mense dove i ragazzi che devono rientrare possano mangiare a pranzo. Oltre a questo - va avanti Bellomo - diversi istituti avrebbero seri problemi a comprimere gli orari durante la settimana. Se dovesse accadere ancora una volta i dirigenti scolastici sarebbero lasciati soli».
 

LA SITUAZIONE

Settimana corta a parte l’avvio della scuola in regione ha due facce delle stessa medaglia. Dice la direttrice Beltrame. «Tutte le nomine a ruolo sono state fatte, sono state verificate e aggiornate le graduatorie dei supplenti, 27 mila persone e ora partono le notifiche agli interessati, i posti dei dirigenti scolastici sono stati assegnanti ed è stata indicata la reggenza per gli altri. Le nuove norme contro il Covid sono recepite dai presidi e per famiglie e studenti è stato pubblicato il vademecum sui comportamenti da adottare. Rimangono alcuni problemi, ma minori, sulle graduatorie interregionali e sugli insegnanti di sostegno. Come ho detto - conclude - sono soddisfatta».
 

L’ALTRA FACCIA

«L’impressione - dice invece Mario Bellomo - è che anche quest’anno si inizi con diversi buchi in organico in parecchi istituti.

Vero che sono state fatte le verifiche delle graduatorie dei docenti supplenti, ma non è stato fatto partire l’algoritmo che indica i nomi, le cattedre e le scuole. Mancano sicuramente insegnanti di sostegno e ci sono posti da coprire nelle primarie. Infine per il Covid non è stato fatto nulla, sono state cancellate le regole, quindi non c’era bisogno di fare qualcosa. C’è invece l’obbligo per insegnanti e studenti fragili di essere presenti in classe».

Ultimo aggiornamento: 4 Settembre, 07:34 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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