Lezioni in corridoio alla scuola media, la lettera: "I nostri figli isolati e discriminati"

Venerdì 25 Settembre 2020 di Redazione
La scuola Lozer di Pordenone
PORDENONE - Le proteste delle famiglie che hanno i figli alla Lozer non si placano, dopo aver appreso che l’ultima campanella anche per tutta la prossima settimana suona alle 11.30. E mamme e papà di una classe scrivono una lettera aperta. «Manifestiamo innanzitutto il nostro dissenso per aver ricevuto le informazioni soltanto poche ore prima del suono della campanella. Ciò ha causato innanzitutto uno sconvolgimento nell’organizzare gli impegni quotidiani familiari e la gestione dei nostri figli, in un momento dove l’unione e la collaborazione dovrebbe, a nostro avviso, essere ai massimi livelli». La missiva non lascia dubbi sulla perplessità suscitate dall’avvio delle classi jolly, prima con un collegamento funzionante a singhiozzo e dalla riduzione dell’orario. «La chiameremo classe digitale, perché è questo che faranno i nostri studenti: un modo diverso di fare scuola e di stare a scuola», spiegava l’Istituto. «Dopo sette mesi di ardua gestione dei nostri figli - replicano i genitori - dove ci siamo dovuti barcamenare con smart working (i più fortunati) o permessi straordinari e ferie arretrate (quando concesse), Lei (dirigente, ndr.) ci chiede ancora enormi sacrifici, indicandoci un’organizzazione che non ci è stato possibile discutere. Non tutti avranno la fortuna di vedersi accordare ulteriori agevolazioni». L’orario di uscita doveva essere alle 13.45 per chi sceglie il sabato libero e alle 12.50 per chi va a scuola fino al sabato; con la nuova organizzazione l’orario sarebbe anticipato alle 13 e alle 12.15. Questo non sta bene a diverse famiglie. Alla prima missiva se n’è aggiunta una seconda, di un’altra classe della Lozer. C’è da dire che alcuni insegnanti ancora non sono stati nominati e questo dipende dall’organizzazione delle nuove graduatorie provinciali per le supplenze e che gli spazi della Lozer non sono adeguati, tanto è vero che ci sono già i finanziamenti per la nuova struttura. Alcuni membri del Consiglio di istituto fanno sapere che la scuola ha seguito alla lettera i protocolli sanitari e che la decisione della nuova organizzazione è stata presa in assenza del distanziamento del metro statico, di ulteriori spazi e di insegnanti. A questo proposito si ricorda che per gli studenti di violoncello l’indirizzo musicale non ha ancora attivato i corsi pomeridiani di strumento e solfeggio, a differenza dei compagni che suonano altri strumenti. Si ricorda anche che la ministra Azzolina aveva assicurato la presenza di tutti i docenti in classe dal primo giorno di scuola. La soluzione poteva venire dall’alto: più docenti e finanziamenti per trovare spazi adeguati, invece si parla ancora di classi senza il distanziamento e si chiede ai dirigenti di trovare il bandolo di una complicata matassa. Il Comune, non ha messo la testa sotto la sabbia, cercando di venire incontro ai genitori. Le famiglie, tuttavia, non comprendono il fatto che anche le classi che non presentano problemi di spazio, finiscono nel progetto jolly. «I ragazzi che hanno frequentato le “classi jolly” ci riportano di sentirsi isolati e discriminati, cosa preoccupante a soli pochi giorni dalla riapertura della scuola», fanno sapere nella missiva. C’è anche chi si dissocia e approva che seguire le lezioni in corridoio con i banchi con le rotelle sia migliore rispetto a lasciare i ragazzini a casa o in un’aula dove accedere alle lezioni da remoto senza contatti con i propri compagni. Dopo l’arrivo negli scorsi giorni dei banchi con le rotelle, ieri sono state distribuite anche le mascherine. Si cerca un ritorno alla normalità, ma con la pandemia in corso, non è di semplice attuazione.
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