Rientro a scuola con solo la metà degli alunni in ogni aula: il documento nelle mani dei presidi

Domenica 12 Luglio 2020 di Davide Lisetto
Si programma anche in Fvg il rientro a scuola
PORDENONE - Conclusi gli esami di maturità la scuola ora guarda a settembre. Verso quella che si preannuncia una ripartenza per nulla facile a causa delle regole imposte dall’emergenza coronavirus. E ora dirigenti e docenti – affiancati dai responsabili della prevenzione e protezione, solitamente professionisti esterni incaricati dagli istituti – sono alle prese con il Manuale operativo degli spazi che è stato inviato a tutte le scuole dall’Ufficio scolastico regionale. Bisognerà individuare e stabilire esattamente il numero di alunni che potranno prendere posto in ogni classe e stabilire le modalità di utilizzo degli spazi comuni come laboratori e palestre. E se gli spazi interni agli edifici scolastici non saranno sufficienti bisognerà trovare, in collaborazione con Comuni ed ex Uti in trasformazione, spazi esterni in grado di accogliere gli studenti. «Ora abbiamo a disposizione – ha spiegato Simonetta Polmonari, responsabile dell’associazione provinciale dei dirigenti scolastici – il manuale operativo che ci consentirà nel dettaglio di stabilire le distanza tra i banchi e il numero preciso di alunni per classe. Non è un lavoro facile poiché è necessario tenere conto anche degli arredi da spostare o togliere per creare maggiore spazio. C’è poi da regolamentare l’utilizzo degli spazi comuni come i servizi, i laboratori e le palestre. Oltre a stabilire le modalità di sanificazione e areazione dei locali».
CIRCA METÀ ALUNNI
Stando alle indicazioni del manuale regionale – che si è aggiunto ieri alle linee guida nazionali che erano già state impartite – ciascuna riga di banchi dovrà essere separata da un metro di distanza. Tra le colonne dei banchi, che ovviamente non potranno più essere a coppie ma rigorosamente singoli, dovranno esserci da un massimo di 80 a un minimo di 60 centimetri in modo da creare dei corridoi per le eventuali via di fuga previste per la sicurezza. Il lavoro di misurazione e di sistemazione di banchi, cattedre, arredi è appena cominciato. Ma, grosso modo, secondo le indicazioni del “vademecum” regionale per la riapertura scolastica in presenza in ciascuna aula ci potrà stare un numero di alunni di poco superiore alla metà rispetto a quanto avveniva prima. «È chiaro – aggiunge Polmonari - che cercheremo di valorizzare e privilegiare al massimo gli spazi interni a ciascun edificio scolastico, ma se sarà necessario dovremo trovare con i Comuni soluzioni esterne alternative». Teatri, biblioteche, palestre? Difficile ancora immaginare quali potranno essere le future aule. Di certo i Comuni avranno una bella “gatta da pelare” nel reperire spazi da trasformare in scuole. In alternativa, ma solo per le superiori, ci sarà la carta della didattica a distanza.
L’ALLARME DI ROSOLEN
«Se il governo non metterà subito a disposizione delle Regioni risorse per luoghi e personale sarà difficile un riavvio a settembre senza gravi difficoltà». L’allarme è dell’assessore regionale all’Istruzione, Alessia Rosolen. «In Friuli Venezia Giulia – ha spiegato l’assessore – sono necessari 900 docenti di sostegno in più, ulteriori 500 insegnanti per consentire lo sdoppiamento delle classi e scongiurare i sovraffollamenti. Serviranno poi oltre 300 addetti del personale Ata considerata l’esigenza di assicurare una sorveglianza adeguata negli istituti nella fase delicata di emergenza epidemiologica che stiamo vivendo in questi mesi».
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