Sciopero degli autisti Atap: «Perché vogliamo dar loro il cellulare aziendale»

Sabato 21 Gennaio 2023 di Loris Del Frate
Un mezzo pubblico Atap

Alla fine della giornata di ieri il presidente dell’Atap, Narciso Gaspardo, ha sbottato.

Lo sciopero dei mezzi pubblici messo in campo dalle organizzazioni sindacali ha lasciato per la seconda volta a terra gli utenti e il presidente non ha per nulla gradito. E così, presa carta e penna, ha deciso di inviare una lettera che racconta, dal suo punto di vista, il perchè dello sciopero. E a suo avviso, il fermo dei mezzi in città e in provincia, si è verificato perchè i dipendenti non vorrebbero avere il cellulare aziendale. Perchè? Perchè secondo il presidente Gaspardo non vogliono essere raggiunti telefonicamente per paura di essere richiamati al lavoro. 


LA SPALLATA
«Per quanto attiene alla reiterata proclamazione dello sciopero - spiega Gaspardo - è ormai di comune conoscenza, tra gli addetti ai lavori, scorrendo le motivazioni, che la stessa trova origine dal rifiuto da parte delle organizzazioni sindacali che ai dipendenti vengano forniti i cellulari aziendali (come peraltro già attuato da un’altra azienda della Regione), strumento di lavoro finalizzato alla digitalizzazione dell’azienda. Peraltro alle organizzazioni sindacali veniva proposta un’indennità per l’utilizzo del cellulare aziendale di importo superiore a quelle che attualmente i dipendenti complessivamente percepiscono per l’utilizzo del cellulare personale».


LA VICENDA
«Con ordine di servizio - va avanti Gaspardo - veniva stabilita la consegna dei cellulari aziendali. I sindacati con proprio comunicato invitavano i lavoratori a non ritirarlo. Sono stati effettuati sette incontri finalizzati a risolvere la problematica senza pervenire ad alcun accordo. Il 27 settembre le organizzazioni sindacali hanno dichiarato lo stato di agitazione a cui hanno fatto seguito le procedure di raffreddamento, con esito negativo. Il primo sciopero effettato in data 2 dicembre, di 4 ore, è stato dichiarato il 17 novembre 2022 e lo sciopero odierno, di 24 ore, è stato dichiarato il 3 gennaio». 


LA COMMISSIONE
«Mi corre l’obbligo di precisare - va avanti Gaspardo - che con comunicazione del 10 gennaio, la Commissione di garanzia dell’attuazione delle leggi sullo sciopero nei servizi pubblici essenziali, ha invitato, evidentemente senza esito le organizzazioni sindacali “al fine di evitare ulteriori aggravi”, a valutare la possibilità di contenere la durata dell’astensione riducendola a 4 ore. Richiesta che è stata totalmente disattesa».


IL SINDACO
«Per quanto attiene alla chiamata in causa del sindaco del Comune di Pordenone, azionista di riferimento - spiega il presidente Atap - segnalo che ero personalmente presente, alla discussione del Pums in consiglio comunale quando un consigliere invitava lo stesso sindaco a dedicare la dovuta attenzione alla problematica. In data 12 dicembre il Comune di Pordenone mi trasmetteva la richiesta di incontro, che veniva prontamente stabilito di effettuare al termine delle festività natalizie. Peraltro il giorno successivo, il 13 dicembre, il presidente della Regione, incontrava congiuntamente le aziende di trasporto regionali e le sei organizzazioni sindacali regionali fornendo le rassicurazioni cui i firmatari del comunicato danno atto».


IL PERSONALE
«Ho letto con attenzione le affermazioni che trovano riscontro nel comunicato sottoscritto dalle organizzazioni sindacali Filt-Cgil, Fit-Ccisl, Faisa-Cisal e Ugl-Fna Autoferro a supporto della dichiarazione di sciopero. Le motivazioni addotte sono carenza personale, turni di servizio e carichi di lavoro, tempi di percorrenza sulle linee urbane ed extraurbane, coincidenze linee in subappalto e turnazione del servizio urbano,sicurezza nei carichi e nelle fermate, telefoni aziendali. Nell’arco temporale dal 2017 al 2021, per quanto attiene al comparto degli operatori d’esercizio - spiega Gaspardo - hanno cessato la propria attività lavorativa 56 dipendenti (di cui 4 licenziati) e ne sono stati assunti 52. La situazione è peggiorata nell’anno 2022 in cui si sono dimessi 21 dipendenti (di cui 1 licenziato) contro 7 assunzioni. Nell’anno 2022 l’azienda ha provveduto ad effettuare 3 bandi pubblici di selezione, ai quali hanno fatto domanda 48 persone, sono stati esclusi 11, hanno presenziato alla prima prova 18, risultati idonei 17, assunti 7 perchè 10 hanno declinato l’assunzione».

Ultimo aggiornamento: 18:18 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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