Rinasce lo “sbatudin”, il gelato che dà forza e batte il virus

Sabato 20 Giugno 2020 di Remo Primatel
Il gelatiere di Ormelle Stephane Buosi che con il suo gelato allo sbatudin ha riscoperto un’antica ricetta della tradizione veneto-pordenonese.
C’è anche un’importante impronta pordenonese nella creazione dello “sbatudin”, il nuovo gusto di gelato presentato domenica in conferenza stampa dal presidente della Regione Veneto Luca Zaia. Un gusto che mescola i sapori della tradizione a un o sguardo attento al futuro, senza dimenticare che lo “sbatudin”, secondo alcuni, sarebbe il papà anche del tiramisù, al centro di una disputa tra pasticceri di Veneto e Friuli.
   
INNO ALLA GIOIA
Il “gusto della rinascita”, come è stato ribatezzato il gelato al gusto “sbatudin”. È stato creato dall’Associazione Gelato Veneto, di cui fa parte anche Stephane Buosi, da 19 anni titolare della gelateria Cremeria Veneta in Via Vittorio Veneto a Brugnera. Anzi, è stato proprio Buosi, a prepararlo per il vernissage di domenica a Venezia e poi <WC1>a presentarlo alla stampa<WC>,<WC1> assieme al governatore Luca Zaia ed ai colleghi Renzo Ongaro e Fausto Bortolot. «Come associazione volevamo presentare un gusto per rilanciare il commercio -attacca Buosi- e così abbiamo pensato ad un gusto che potesse dare un’identità di ripresa. Ecco quindi che l’abbiamo associato allo “sbatudin” che nel Veneto era un alimento povero, facile da realizzare, che dava energia e positività. Presentato il prodotto alla Regione è stato accolto con entusiasmo e domenica l’abbiamo battezzato al pubblico - mette in evidenza Buosi che poi svela gli ingredienti e qualche piccolo segreto, senza nascondere che però a rendere prelibata la ricetta sono le mani sapienti dei mastri gelatieri o pasticceri -. Riprendiamo la tecnica del gelato della Valzoldana e quindi tuorlo d’uovo, zucchero, del passito veneto con l’aggiunta del croccante dei Zaeti».
IL TOCCO GENIALE
Quest’ultimo è un tocco finale poco reclamizzato ma i Zaeti (o Zaleti, ndr) sono un biscotto popolare realizzato con farina di mais e uvetta. Nacquero verso il 1600 tra Belluno e le provincie di Pordenone e Udine. Ora si associano al nuovo prodotto che ha come nome ufficiale “Sbatudin e Zaeti”. Una ricetta che si può trovare in tutte le gelaterie che fanno parte del gruppo “Gelato Veneto”, quindi anche a Brugnera, ma che può essere utilizzata anche dalle altre, sia in Veneto che in Friuli. «Ovviamente - dice ancora Buosi - il gusto può essere riproposto. Noi stiamo cercando con questa associazione (di cui Buosi è vice presidente ndr) di far passare il concetto del gelato di una volta, ovvero l’utilizzo delle ricette che le gelaterie artigianali di tanti anni fa hanno esportato in Veneto e Friuli ma anche in tutta Italia ed all’esterno. Quindi vecchie ricette della Valzoldana con latte, panna e tuorlo d’uovo».
PASSIONE ANTICA
Stephan Buosi, trevigiano di origine (risiede ancora ad Ormelle, dove è nato, ndr), è ispirato dalla preparazione delle creme. «Sono nato - fa sapere - col porzionatore in mano. Già da piccolo avevo questa passione, poi negli anni ’80 e ’90 c’è stato il boom del gelato con i chioschi e le vendite degli ambulanti per le strade. Capita la mia strada mi sono così trasferito tre anni in Germania, poi sono rientrato a Treviso e Caorle e quindi mi son insediato qui a Brugnera nel 2001». Rinnovato il look del locale da pochi anni, la gelateria “Cremeria Veneta” ha anch’essa sofferto il periodo del lockdown. «Fondamentalmente siamo stati tra le categorie meno colpite con il governatore Fedriga che seguendo a ruota le decisioni di Zaia, ci ha concesso di poter gestire l’asporto. Noi - chiarisce Buosi - abbiamo chiuso due giorni prima dell’ordinanza ufficiale. Una decisione necessaria dopo aver vissuto una domenica surreale con la gelateria gremita di persone, ma negli occhi dei clienti leggevi preoccupazione, paura ma più spesso terrore». Chiusi fino a quando? «Abbiamo aperto il 21 aprile adeguandoci con consegne a domicilio o con il ritiro diretto o le prenotazioni da internet. Maggio è stato un ottimo mese e le gelaterie dell’entroterra han potuto rifiatare, chiaro che le attività del litorale han sofferto molto di più». Ed ora la ripartenza firmata “Sbatudin e Zaeti” «Speriamo sia di buon auspicio per la rinascita. Dobbiamo essere tutti fiduciosi di ripartire».
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