PORDENONE - Può un umile sasso di fiume strappare un sorriso? Sì se qualcuno lo ha dipinto con colori sgargianti o delicati, con disegni ingenui o realizzati con perizia e poi lasciato in giro per la città, accanto ad un'aiuola, sul davanzale di una finestra, presso l'ingresso di un negozio, oppure davanti all'ingresso della Terapia intensiva dell'ospedale di Pordenone al solo scopo di compiere un gesto gratuito di gentilezza regalando a persone sconosciute un attimo di gioia.
L'INIZIATIVA
L'iniziativa, un sasso per un sorriso diffusasi in Italia alcuni mesi fa grazie all'iniziativa di una signora svizzera con l'hobby della pittura - e che si è ispirata a un'iniziativa simile decollata negli Usa - è diventata in breve tempo virale e ha raggiunto anche la provincia di Pordenone dove, in questi giorni, diversi cittadini, sorpresi e divertiti, ne hanno trovato qualcuno nei posti più disparati.
UNA CAREZZA
Una volta completati, i sassi, che sul retro hanno qualche indicazione sull'autore e, spesso, l'invito a postare la foto su facebook, sono pronti per mettersi in cammino. Chi ne trova uno può tenerlo come un dono inaspettato o lasciarlo a sua volta da qualche parte affinché anche altri possano godere, con sorpresa, di un istante di felicità. Già, perché è proprio un attimo di felicità che prova chi ha la fortuna di imbattersi in un sasso variopinto donato da un anonimo pittore, come sottolineano anche alcuni iscritti alla pagina Sei di Cordenons se... nei commenti a un recentissimo post in cui campeggia la foto di sassolini dipinti trovati su un muretto o davanti ad una pizzeria.
«Che bella idea donare amore alla gente. Bravi a chi lo ha inventato scrive per esempio Alba bisognerebbe essere in tanti a fare dei gesti così piccoli che ti cambiano l'umore». In diverse città della nostra regione, proprio come in molte altre in tutta Italia, è dunque iniziata la caccia al sasso per un sorriso che è anche la denominazione della pagina ufficiale di facebook dove si può postare le foto dei ritrovamenti. Una pagina che, in pochi mesi ha raggiunto i centomila iscritti, segno che vi è un uso dei social alternativo a quello che ne fanno i dispensatori di fake news o gli odiatori seriali: facebook può essere anche un potente strumento per inventare alternative alle strette di mano che non ci diamo più, alle carezze che il rischio contagio blocca sul nascere, ai sorrisi, appunto, che non scorgiamo più sul volto di chi incontriamo. Eh sì! Ce lo insegnano anche i bambini che possiamo aggirare la potenza del Covid e quella, ancor più dirompente, del clima d'odio e degli atti di violenza che si sono insinuati nella nostra quotidianità: basta un umile sasso da dipingere e regalare per il puro piacere di strappare, a persone a noi sconosciute, un sorriso e un istante di felicità.