Sara e Giulia dicono addio a Ulè di Riva, storica attività: chi raccoglierà il testimone?

Le due sorelle hanno rilevato bar, edicola e distributore di benzina nel 2012. Ora cercano qualcuno che prenda il loro posto

Domenica 28 Agosto 2022 di Enrico Padovan
Le sorelle Mellina-Gottardo
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AVIANO - L'avventura di Sara e Giulia Mellina-Gottardo alla guida di Ulè de Riva, storica attività avianese, giunge ai titoli di coda, e con essa la presenza di un bar, di un'edicola e di un distributore di benzina a Marsure: chissà se qualcuno vorrà raccogliere il testimone lasciato dalle sorelle. L'attività, aperta nel 1987, è tra le più antiche dell'intera Pedemontana.

Ulè de Riva significa Lì di Riva e fa riferimento al cognome dei primi proprietari. La bottega era stata acquistata dai nonni delle ragazze nel 1953, poi è passata in mano ad altre gestioni; nel 2012 la donna che se ne occupava è andata in pensione Sara e Giulia - che all'epoca avevano 19 e 17 anni - hanno deciso di rilevarla. «Inizialmente abbiamo riaperto l'edicola e il distributore, poi abbiamo ristrutturato l'edificio storico - ricorda Sara -. A poco a poco il nostro rapporto con la comunità ci ha trasformati in un'unica grande famiglia, come se Ulè de Riva fosse la casa di tutti i marsuresi. Nel tempo abbiamo lanciato iniziative come il mercatino dell'artigianato, dando spazio agli artigiani locali sopratutto nel periodo della pandemia, e sostenuto le piccole attività montane prediligendo la vendita dei prodotti delle Dolomiti. Infine, 4 anni fa abbiamo aperto anche il bar».

Gli studi e il lavoro

E se il fatto che due ragazze nemmeno ventenni prendano in gestione un'attività commerciale sorprende, ancor più stupefacente è la scelta delle sorelle Mellina-Gottardo di non abbandonare gli studi, portandoli avanti in parallelo con il lavoro. «Quando abbiamo cominciato Giulia frequentava ancora le scuole superiori, ma non si è mai tirata indietro né da una parte né dall'altra. Successivamente, all'università, si è iscritta a Ingegneria, continuando ad alternare lo studio e la nostra attività», racconta Sara, la quale invece si è laureata - da non frequentante - in Scienze della formazione primaria mentre continuava a gestire il locale. Giulia, nel frattempo, ha iniziato a lavorare come ingegnere meccanico, mentre Sara diventerà presto maestra elementare.

«Siamo rimaste per creare qualcosa qui»

«Ora che abbiamo quasi trent'anni vogliamo lasciare il timone a qualcun altro. Speriamo che qualcuno voglia farsi carico del locale per tenerlo vivo, anche se per ora nessuno si è fatto avanti. Purtroppo lo spopolamento dei piccoli centri di montagna e pedemontana rende sempre più difficile mantenere in vita realtà come la nostra: noi siamo andate contro corrente finché è stato possibile - fa notare Sara -. Lo abbiamo fatto per dare un apporto alla comunità, qualcosa che potesse essere utile per tutti quanti, sopratutto in un paesino il cui calo demografico avanza di anno in anno». Nell'apprendere la notizia, la comunità ha ringraziato di cuore le ragazze per quello che hanno fatto. Tutti hanno augurato loro il meglio e, vista la giovane età, hanno detto che è giusto che vadano per la loro strada. «Ci hanno ringraziati per l'esperienza insolita di questi anni, che va controcorrente rispetto al modus operandi che adottano molti altri giovani: spostarsi verso luoghi che offrono maggiori possibilità. Noi, invece, siamo rimaste per creare qualcosa qui». Anche le due sorelle hanno dei ringraziamenti da fare: «Alla comunità, che ci ha sempre supportato. E ringraziamo anche nostro papà Romano. La famiglia ci ha appoggiato sempre e comunque: senza di loro non saremmo mai riuscite ad arrivare fin qui». Le sorelle non erano sole, hanno potuto contare anche su Marlis, storica collaboratrice: «È stata fondamentale in questi anni», sottolinea Sara.

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