Caos sanità, mediazione fallita: la Regione scarica il Dg Polimeni

Giovedì 5 Maggio 2022
Caos sanità, mediazione fallita: la Regione scarica il Dg Polimeni
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PORDENONE - «Ho cercato in ogni modo di comporre il conflitto abbassando la temperatura della scontro tra il sindacato e la direzione generale dell'Asfo (Azienda sanitaria Friuli Occidentale).

Prendo atto che anche l'ultimo tentativo di trovare un possibile accordo sulla questione del pagamento delle indennità che potesse portare a una revoca dello sciopero è saltato. Se il direttore generale continua ad alimentare situazioni di conflitto anziché cercare di comporlo ne prendo atto. E utilizzerò tutti gli strumenti contrattuali possibili e consentiti dalle procedure per trovare una soluzione a una situazione insostenibile». Il vicepresidente della Regione Riccardo Riccardi, dopo il mancato accordo tra i vertici dell'Asfo e le organizzazioni sindacali del personale sanitario e la conferma dello sciopero del prossimo 13 maggio, non usa mezze parole e apre a un possibile nuovo scenario. Anche a fronte della richieste di dimissioni ormai arrivate da più parti, oltre che dal sindacato anche dallo stesso sindaco Alessandro Ciriani.


LE ALTERNATIVE
«Credo che la revoca del contratto - precisa l'assessore regionale alla Salute - non sia praticabile vista la situazione. Ma gli strumenti contrattuali sono anche altri e valuteremo quali siano applicabili». Il vicepresidente Riccardi lascia intendere che potrebbe essere presa in considerazione l'ipotesi di un cambio al vertice dell'Asfo con un possibile eventuale spostamento del direttore generale Polimeni all'interno dei ruoli di vertice della sanità del Friuli Venezia Giulia. «Spiace arrivare a queste conclusioni - aggiunge Riccardi - anche perché siamo di fronte a un manager e professionista di qualità. Ma come ho avuto modo in quest'ultimo periodo di dire allo stesso direttore generale Polimeni, a volte non basta avere ragione, bisogna anche trovare qualcuno che te la dia». Ormai pare che la distanza tra il vertice dell'Asfo e l'assessore regionale sia davvero troppa. E appare ormai chiara la volontà della Regione di scaricare Jospeh Polimeni. Riccardi deve avere proprio perso la pazienza. Non più tardi di una settimana fa era arrivato a Pordenone - mettendoci la faccia, oltre alla volontà di trovare un accordo che potesse evitare lo sciopero - incontrando direttamente le organizzazioni sindacali e ascoltando le loro rivendicazioni per oltre due ore. «Sul nodo che ha portato allo sciopero - ha ribadito l'assessore - le richieste mi sembravano anche ragionevoli nel contesto. Si trattava di proporre un contratto uguale a quello che lo stesso Polimeni aveva sottoscritto l'anno scorso. Da lì si sarebbe poi andati avanti in un possibile confronto. Se Polimeni continua a fare di testa sua noi non possiamo che prenderne atto e trarre delle conseguenze».


ACCORDO DIVERSO
Dopo quell'incontro la strada per un accordo era stata aperta dallo stesso vicepresidente. Polimeni però, ieri mattina inviando una bozza diversa rispetto al contratto 2021 che il sindacato attendeva, quella strada l'ha richiusa. «Esamineremo quelli che sono gli spazi contrattuali - ha puntualizzato Riccardi - ma io non posso continuare a vedere continui conflitti: abbiamo già poche energie, ne abbiamo spese tante nel corso della pandemia, adesso quelle che ci rimangono dobbiamo utilizzarle in maniera positiva. Qui non si tratta di dare ragione a uno o all'altro, ma è evidente che le condizioni che oggi escono, dopo anche lo sforzo che ho fatto io a livello personale, sono inaccettabili».

 

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