Medici a gettone pagati 5 volte più dei colleghi, l'Ordine: «Ora basta». Rischio guerra negli ospedali

Domenica 30 Ottobre 2022 di M. A.
Il medico Guido Lucchini
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Sono assoldati per coprire i buchi. E di buchi ce ne sono tanti. Nel settore dell’emergenza-urgenza, ma non solo. Radiologia, ad esempio, altra branca sanitaria in crisi.

Sono medici professionisti e specializzati come gli altri, come i colleghi con cui poi condividono i reparti e gli strumenti. La stranezza? Prendono tre, quattro, anche cinque volte tanto. E sono arrivati anche in Friuli. A Lignano, a Grado, nello Spilimberghese. Sono i cosiddetti “medici a gettone”. Un metodo che oggi viene aspramente criticato dall’ordine professionale di riferimento. Guido Lucchini, presidente pordenonese dei medici, usa parole forti: «È un’ingiustizia». In corsia, infatti, si rischia la “guerra” tra professionisti. Con riflessi anche sui pazienti. 


L’ATTACCO


Primo, cosa sono i medici a gettone? E cosa fanno? Alla seconda domanda è facile rispondere. «Svolgono esattamente gli stessi compiti dei loro colleghi con i quali poi si trovano a lavorare fianco a fianco», precisa Guido Lucchini. Si tratta però di professionisti che vengono “acquistati” dalle Aziende sanitarie per coprire delle carenze di organico che altrimenti non troverebbero una soluzione urgente. Mentre i problemi urgenti lo sono eccome e sempre. I medici a gettone fanno spesso parte di cooperative e si offrono sul mercato a prezzi esorbitanti. Sono diventati “beni” di lusso, come accade tipicamente laddove esiste una scarsità di offerta. Hai bisogno di me? Paghi un conto salato, altrimenti resti senza personale. Ed è quello che sta accadendo sia nell’Azienda sanitaria del Friuli Centrale che nell’ambito triestino e isontino. Con qualche “sprazzo” anche in provincia di Pordenone, dove il direttore generale Tonutti sta tentando di evitare altre somministrazioni di personale a gettone. «Il trattamento impari che si sta verificando negli ospedali - tuona oggi Guido Lucchini - è semplicemente inaccettabile e rischia di minare i rapporti tra i colleghi. Capisco che la mancanza cronica di personale porti anche a questo tipo di soluzione, ma non è giusto. Ci troviamo di fronte a medici che riescono a percepire stipendi di molte volte superiori rispetto a quelli percepiti dai colleghi assunti da tempo in reparto». 


L’ALLARME


C’è anche un altro aspetto, sottolineato dal presidente pordenonese dell’Ordine dei medici e condiviso anche da Alberto Peratoner, rappresentante degli anestesisti. Il rischio, non secondario, è che i medici “acquistati” a gettone possano avere meno esperienza rispetto a quelli assunti di ruolo nei reparti degli ospedali friulani. Il tutto a discapito del paziente, terminale di ogni operazione sanitaria. 
«Siamo in presenza di specialisti che guadagnano tre volte tanto rispetto ai colleghi - rimarca sempre Lucchini - e che in molti casi si possono presentare con alle spalle un bagaglio di esperienza molto inferiore rispetto a chi è abituato alla vita e al lavoro nei reparti da decine di anni. Non si tratta di una situazione paritaria e non possiamo accettarla». 


LE PROPOSTE


Infine la parte propositiva della protesta firmata dall’ordine dei medici in Friuli Venezia Giulia. «Siamo sicuri - termina l’intervento Guido Lucchini - che chi lavora da 20 anni in reparto ne sappia molto di più dei medici a gettone. Per questo dobbiamo proporre l’equiparazione degli stipendi negli ospedali del territorio». 

Ultimo aggiornamento: 31 Ottobre, 11:47 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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