Sono assoldati per coprire i buchi. E di buchi ce ne sono tanti. Nel settore dell’emergenza-urgenza, ma non solo. Radiologia, ad esempio, altra branca sanitaria in crisi.
L’ATTACCO
Primo, cosa sono i medici a gettone? E cosa fanno? Alla seconda domanda è facile rispondere. «Svolgono esattamente gli stessi compiti dei loro colleghi con i quali poi si trovano a lavorare fianco a fianco», precisa Guido Lucchini. Si tratta però di professionisti che vengono “acquistati” dalle Aziende sanitarie per coprire delle carenze di organico che altrimenti non troverebbero una soluzione urgente. Mentre i problemi urgenti lo sono eccome e sempre. I medici a gettone fanno spesso parte di cooperative e si offrono sul mercato a prezzi esorbitanti. Sono diventati “beni” di lusso, come accade tipicamente laddove esiste una scarsità di offerta. Hai bisogno di me? Paghi un conto salato, altrimenti resti senza personale. Ed è quello che sta accadendo sia nell’Azienda sanitaria del Friuli Centrale che nell’ambito triestino e isontino. Con qualche “sprazzo” anche in provincia di Pordenone, dove il direttore generale Tonutti sta tentando di evitare altre somministrazioni di personale a gettone. «Il trattamento impari che si sta verificando negli ospedali - tuona oggi Guido Lucchini - è semplicemente inaccettabile e rischia di minare i rapporti tra i colleghi. Capisco che la mancanza cronica di personale porti anche a questo tipo di soluzione, ma non è giusto. Ci troviamo di fronte a medici che riescono a percepire stipendi di molte volte superiori rispetto a quelli percepiti dai colleghi assunti da tempo in reparto».
L’ALLARME
C’è anche un altro aspetto, sottolineato dal presidente pordenonese dell’Ordine dei medici e condiviso anche da Alberto Peratoner, rappresentante degli anestesisti. Il rischio, non secondario, è che i medici “acquistati” a gettone possano avere meno esperienza rispetto a quelli assunti di ruolo nei reparti degli ospedali friulani. Il tutto a discapito del paziente, terminale di ogni operazione sanitaria.
«Siamo in presenza di specialisti che guadagnano tre volte tanto rispetto ai colleghi - rimarca sempre Lucchini - e che in molti casi si possono presentare con alle spalle un bagaglio di esperienza molto inferiore rispetto a chi è abituato alla vita e al lavoro nei reparti da decine di anni. Non si tratta di una situazione paritaria e non possiamo accettarla».
LE PROPOSTE
Infine la parte propositiva della protesta firmata dall’ordine dei medici in Friuli Venezia Giulia. «Siamo sicuri - termina l’intervento Guido Lucchini - che chi lavora da 20 anni in reparto ne sappia molto di più dei medici a gettone. Per questo dobbiamo proporre l’equiparazione degli stipendi negli ospedali del territorio».