«Non è ammissibile chiudere un punto nascita come quello di San Vito, si riveda piuttosto la convenzione con il policlinico San Giorgio di Pordenone. La nostra sarà una mobilitazione permanente». Così il sindaco di San Vito Alberto Bernava commenta l’allarme lanciato nei giorni scorsi dal direttore generale dell’AsFo Giuseppe Tonutti.
GLI INDICATORI
«E soprattutto – osserva il primo cittadino – non si può sospendere quello che per i tanti cittadini dell’ambito sanvitese e del Veneto orientale è un vero e proprio servizio di prossimità, oltre ad essere, in generale, un fiore all’occhiello dell’azienda sanitaria». A questo proposito, dal reparto ostetricia viene espressa soddisfazione per i dati diffusi di regente da Agenas (Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali). «Gli indicatori che riguardano la gravidanza e il parto a San Vito sono molto buoni – evidenziano dal reparto –. Anche il ‘buon nascere’ conta, tra i tagli cesarei utilizzati solo quando strettamente necessario, le poche trasfusioni, i pochi trasferimenti nei centri hub, e più in generale, la valorizzazione della fisiologia». «In più – continuano dall’ostetricia – bisogna sempre tenere presente che il calo delle nascite è un dato di fatto, e non è un problema che riguarda solo il sanvitese». Alberto Bernava ha indetto, come anticipato, una sorta di «mobilitazione permanente».
QUALITÀ DELLA VITA
Nei giorni scorsi, nell’area esterna del nosocomio sanvitese è andato in scena un flash mob piuttosto partecipato per dire no alle crescenti privatizzazioni dei servizi e sostenere la sanità pubblica del territorio. Ora il sindaco sta organizzando un incontro con Giuseppe Tonutti e con i sindaci di tutti i comuni del distretto sanvitese per affrontare il tema punto nascita. «Qualcuno ha già accolto l’invito», afferma Bernava. Per il sindaco «la Regione deve dare priorità ai propri punti nascita pubblici. Se proprio bisogna chiudere qualcosa, si chiuda il privato». «Se si sospendesse la convenzione con il San Giorgio, che è a solo un km dall’ospedale di Pordenone – continua il sindaco – si rafforzerebbero subito sia il punto nascita della stessa Pordenone che quello di San Vito. Sarebbe un modo per lasciare nel passato lo spauracchio dei numeri». «Il nostro territorio, nonostante tutto – conclude Bernava – esprime una qualità della vita elevata, e lo dobbiamo anche alla qualità dei servizi pubblici. Ma c’è un esempio che parla chiaro. Come provincia siamo finiti 102esimi su 107 per rapporto tra i medici di medicina generale e la popolazione nel report del Sole 24 Ore. Penso che sia il momento di invertire questa tendenza e tornare a portare la nostra sanità come punto di eccellenza. Non si possono chiudere reparti pubblici che funzionano».
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