Sanità al collasso: «Siamo spiacenti, la sua visita non potrà essere effettuata per mancanza di personale»

Il sindacato: "Situazione alla deriva". In arrivo il piano ferie che taglia i servizi

Sabato 25 Marzo 2023 di Loris Del Frate
Ospedale Santa Maria degli Angeli di Pordenone

Piove sul bagnato. E all’orizzonte non pare proprio ci possano essere soluzioni in tempi brevi. Anzi. Già, perchè a quanto pare oltre a un’estate bollente e con il rischio sempre più evidente di una siccità da fare paura, ce ne sarà un’altra altrettanto pesante sul fronte della sanità.

E a quanto pare in quasi tutte le strutture della regione.


I SEGNALI
Sono già diverse le persone, almeno in provincia di Pordenone, che hanno ricevuto una telefonata dall’Asfo con la quale è stato comunicato che la prestazione che era stata fissata per i mesi di giugno e luglio, non potrà essere effettuata per mancanza di personale. In questo caso le chiamate riguardavano mammografie e altre prestazioni radiologiche, segno evidente che i problemi sono legati alla presenza in quel periodo di radiologi. Ma altre chiamate, sempre a casa, hanno riguardato anche altre prestazioni. Oltre al fatto di non poter svolgere la prestazione, c’è da dire che non è stato neppure fissato un nuovo appuntamento (“chiameremo noi” - è stato detto), ma si trattava di pazienti che attendevano già da mesi quel tipo di intervento. È un altro segnale chiarissimo che la situazione sul fronte del persone è sempre molto grave e non riguarda certo solo il Santa Maria degli Angeli, ma l’intera sanità regionale.


IL SINDACATO
«Lo abbiamo detto più volte - spiega Pierluigi Benvenuto, segretario provinciale Cgil del settore - che oramai lo sanno anche i sassi. Tutti i reparti e i servizi sono sguarniti e - visto come è andato l’ultimo concorso per gli infermieri - la situazione può solo peggiorare. Siamo già stati informati che diverse visite e altre prestazioni fissate per i mesi estivi sono state bloccate perchè evidentemente sono state fatte le verifiche e si sono accorti che mancano sia i medici che gli infermieri che i tecnici. Era prevedibile - va avanti - che a pagare il conto più salato sarebbero stati poi i pazienti che non hanno alcuna responsabilità. Lo ripeto, abbiamo denunciato questa grande carenza di personale in tutti i modi, ma evidentemente non è servito. Adesso tutto si scarica sui cittadini».


LE FERIE
Ma all’orizzonte già si ammassa un altro problema che può solo peggiorare la situazione. Si tratta, infatti, delle ferie del personale che ovviamente devono per forza essere fatte. Il 13 aprile la direzione Asfo ha convocato le organizzazioni sindacali alle quali presenterà il piano ferie del personale. È evidente che la situazione potrà solo peggiorare perchè ai buchi in organico si aggiungeranno quelli legati alle ferie di personale. Sarà fondamentale capire come la dirigenza dell’azienda sanitaria riuscirà a sanare la situazione cerando di mantenere aperti il maggior numero di servizi possibile per non far mancare ai cittadini la sanità sui territori.


IL PIANO
Quasi certamente saranno tagliati gli interventi chirurgici programmati per ridurre le attività delle sale operatorie, così come saranno ridotti i letti praticamente in tutti i reparti. Resta da capire quale sarà la percentuale di chiusure.


LE CRITICHE
«A seguito dell’esito deludente del concorso per infermieri, la situazione della sanità pubblica regionale diventa ancora più preoccupante. La fuga verso il privato e verso le regioni vicine diventa un’allarmante realtà: in particolare diversi operatori precari che lavorano in Asfo e che hanno partecipato al medesimo concorso in Fvg e in Veneto, nel primo caso sono stati scartati, nel secondo hanno vinto». Da dirlo il consigliere regionale del Pd, Nicola Conficoni che va avanti. «C’è qualcosa che non va ed è bene fare chiarezza per poter invertire la rotta». A incalzare è anche Mauro Capozzella consigliere regionale dei 5Stelle. «Di fronte alle numerose criticità del sistema sanitario regionale, la risposta della Giunta Fedriga in questi anni è sempre stata il ricorso al privato. Dai servizi di pronto soccorso ai punti di primo intervento, dalle postazione delle ambulanze alle liste d’attesa, il centrodestra ha preferito copiare il modello lombardo, come rilevato anche dagli stessi operatori, che in più occasione hanno denunciato un abbandono della sanità pubblica per favorire il privato. Oggi si vedono i risultati».

Ultimo aggiornamento: 27 Marzo, 08:08 © RIPRODUZIONE RISERVATA
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