San Vito: forse un malore, poi lo schianto in moto. Giancarlo muore a 62 anni. «Tra due giorni sarebbe andato in vacanza in Calabria»

Sabato 6 Agosto 2022 di Chiara Muzzin
Forse un malore, poi lo schianto in moto. Giancarlo muore a 62 anni. «Tra due giorni sarebbe andato in vacanza in Calabria»
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SAN VITO AL TAGLIAMENTO - Meccanico da poco in pensione, ma sempre pronto a fare qualche lavoretto per chi gli chiedeva un favore, uomo di grande umorismo, con la casa sempre aperta per accogliere gli amici, e appassionato di motori fin da ragazzino. Lunedì sarebbe dovuto partire per la Calabria con lo scooterone. Giancarlo Piria, 62enne (ne avrebbe compiuti 63 il 28 settembre), di Prodolone, scomparso tragicamente giovedì sera, è ricordato soprattutto così.

Ha perso la vita in via Savorgnano, a San Vito, a bordo dello scooter Kymco cui era molto legato, dopo aver urtato, forse a seguito di un malore, lo spartitraffico davanti all'ingresso dell'ospedale.

Schianto all'ingresso dell'ospedale, Giancarlo muore a 62 anni

La dinamica è stata confermata da un testimone che l'ha visto cadere, già ascoltato dai carabinieri della stazione di San Vito. La Procura non farà alcun accertamento, perché non ci sono responsabilità di terzi e il sostituto procuratore Maria Grazia Zaina ha già dato il nulla osta al seppellimento della salma. Ma c'è un dubbio: i carabinieri di San Vito sono tornati in via Savorgnano per fare delle verifiche sullo spartitraffico e capire se sia conforme alle direttive del Codice della Strada.

Intanto Giancarlo non c'è più e ha lasciato un vuoto a San Vito, soprattutto nella sua frazione: da anni abitava in via Madonna, a Prodolone, con la compagna Nadia Pugnale. «Non ci sono parole per quello che è successo, Giancarlo era in pensione da poco più di un anno e ora avrebbe dovuto solo godersi un po' la vita» - spiega il fratello minore Daniele, coordinatore del servizio di fisioterapia della casa di riposo di San Vito -. Era sempre disponibile, la classica persona buona, di paese. Ha cominciato da giovanissimo a sporcarsi le mani di olio e di grasso in officina, non aveva mai smesso di essere un meccanico: c'era sempre per chi aveva bisogno di qualche riparazione».

«È praticamente nato sulla moto ha continuato il fratello ne ha sempre avute, o da viaggio o scooter. In età giovanile, con la Vespa 125 era arrivato fino in Nord Africa». Ogni anno, poi, tornava dai parenti paterni, a Catanzaro, viaggio che aveva programmato per lunedì prossimo con la sua Nadia. «Era stato anche quasi una decina di volte, non in moto, a Santo Domingo, dove abbiamo sei cugini con cui lui era riuscito a mantenere i legami. È stato straziante dare anche a loro la brutta notizia». Giancarlo andava anche alla ricerca di funghi: «Quando si muoveva ero sicuro che tornava a casa con grandi ceste di chiodini», ricorda sorridendo il fratello. Aveva, infine, una passione per i reperti, in particolare romani: «Per lui una tegola non era mai un banale pezzo di terracotta, così come una moneta antica non era solo ferro vecchio. Era molto informato ed era un piacere sentirlo parlare di archeologia».

Tra gli amici che l'hanno ricordato c'è Verano Papais, ex presidente della Pro Loco: «Ci eravamo visti pochi giorni fa. Con Giancarlo si stava sempre bene, era simpatico e allegro». Pietrificato dopo la notizia anche Giulio Brombin, che con Piria condivideva la passione per le moto. L'aveva visto di recente e lo ricorda come «una persona buona, un gran lavoratore. Da ragazzini facevamo motocross assieme. Se n'è andato troppo giovane». «A mio fratello ha concluso Daniele dicevo: tu ti rialzi sempre, chi ha la passione per la moto ne fa di cadute. L'altra sera non c'è stato verso».

Ultimo aggiornamento: 13:08 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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