MANIAGO - Salame ungherese? Solo nel nome. Perché le origini sono assolutamente friulane. Di più: della pedemontana e della montagna pordenonese. La genesi di una delle prelibatezze della tavola risale al 1850, quando un emigrante di Budoia, Barba Nane, partì assieme a decine di migliaia di scalpellini e lavoratori dell'edilizia alla volta dell'Est Europa, all'epoca considerata eldorado di queste professioni. I friulani portavano con sé i propri prodotti, tra cui un salame che aveva caratteristiche particolari. Quello che poi diede vita al salame ungherese. Dopo un secolo e mezzo abbondante, a Maniago c'è un artigiano della macellazione della carne che da anni lotta per la tutela delle origini di questo insaccato. Si tratta di Alessandro Antonini (figlio del capostipite Noè), che da una dozzina d'anni ha registrato il marchio del Salame di Barba Nane e lo produce in via esclusiva. «È la ricetta originaria - ha fatto sapere -. Sono sempre fiducioso che si schierino al mio fianco le istituzioni, perché è assurdo che di un prodotto nostro, del quale esiste una copiosa documentazione storica, si fregino altre realtà».
Ultimo aggiornamento: 1 Febbraio, 15:18
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