Sagra dei osei, giudice malmenato e ferito dagli animalisti

Lunedì 7 Settembre 2020 di Michelangelo Scarabellotto
Sagra dei osei, giudice malmenato e ferito dagli animalisti
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 Parapiglia ieri pomeriggio alla 747. edizione della Sagra dei osei a Sacile durante il sit-in di protesta di militanti animalisti che avevano organizzato una manifestazione autorizzata contro la manifestazione. L’episodio è finito con un giudice di gara del concorso canoro degli uccelli finito a terra e poi in ospedale con 15 giorni di prognosi e con uno dei manifestanti accompagnato dalla Polizia in Questura per essere identificato. A finire all’ospedale Edy Ellero, socio dell’Associazione friulana fiere ornitologiche, componente di una delle giurie del concorso canoro che si era svolto in mattinata.

    Il giudice di gara stava passando davanti al sit-in di protesta degli animalisti (una ventina, secondo la Questura, giunti in particolare dal Veneto) in largo Salvadorini con il presidente dell’associazione Fabio Carlini. Erano circa le 15 quando, per motivi che la Polizia presente sul posto sta accertando, c’è stato un diverbio trasformato in parapiglia: uno dei manifestati avrebbe spinto il giudice canoro che è caduto pesantemente a terra sbattendo la schiena e il collo. Il presidente dell’associazione parla anche di un «video girato da un amatore presente». In ogni caso immediato è stato l’intervento della Polizia della Questura di Pordenone - sul posto oltre a personale della Digos erano presenti anche agenti del reparto mobile di prevenzione della Polizia di Padova che hanno presidiato la città nei due giorni di manifestazioni - che ha provveduto a bloccare l’esponente animalista e ad accompagnarlo negli uffici della Questura pordenonese. A carico del manifestante non è scattato alcun provvedimento: la posizione del militante anti-Sagra dei osei è al vaglio della Polizia che dovrà chiarire come esattamente si siano svolti i fatti.
L’EPISODIO
Il giudice di gara Ellero è stato invece accompagnato dai colleghi dell’associazione al Punto di Pronto intervento dell’ospedale di Sacile (dove gli è stato applicato il collare ed è stato dimesso con una prognosi di 15 giorni) e successivamente portato, per ulteriori accertamenti all’ospedale di Udine. Al fine di evitare che potessero verificarsi altri episodi (la manifestazione era autorizzata fino alle 17) le forze dell’ordine hanno immediatamente provveduto a far spostare i manifestati e il sit-in nel parcheggio esterno della scuola primaria “Vittorino da Feltre” dove la manifestazione è proseguita senza altri incidenti.
AGGRESSIONE
«È stata una aggressione - è la versione del presidente dell’Associazione fiere ornitologiche Carlini, mentre in automobile stava lasciando Sacile per accompagnare il collega nell’ospedale Udinese - deplorevole sotto tutti i punti di vista». L’Associazione ha poi sottolineato: «In precedenza le forze dell’ordine erano state costrette ad accompagnare un nostro socio con una gabbietta vuota in mano per garantirgli sicurezza». E sul caso del giudice della gara canora finito a terra dopo essere stato spintonato «la cosa potrebbe essere stata scatenata probabilmente dal cartellino di giudice di gara che lo stesso aveva ancora al collo e che i dimostranti potrebbero avere visto». Ma l’esatta ricostruzione dell’episodio e i motivi che lo hanno causato sono ancora da accertare e - a ieri sera - erano ancora al vaglio della Polizia. «I nostri rapporti con le associazioni ambientaliste - chiarisce ancora il presidente delle Fiere ornitologiche - sul piano della dialettica sono sempre stati improntati al massimo rispetto, mai c’erano stati episodi come quello di oggi». «Sono amareggiata - ha sottolineato Lorena Bin, presidente della Pro Sacile che organizza l’antica sagra giunta alla 747. edizione - per come una festa, che in questi giorni si era svolta nel rispetto della libertà di tutti, abbia dovuto registrare un fatto così grave che ha colpito uno dei giudici di gara». Per il sindaco sacilese Carlo Spagnol: «Fino a quando il confronto e la dialettica, anche accesi, restano nel solco della libertà di espressione sono leciti, in questo caso il gesto va condannato». 
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